“Moda e Intelligenza Artificiale: innovare il Made in Italy nel XXI Secolo”
Al Bologna Fashion Festival ho approfondito i concetti di algoritmi, IA generativa e connessioni con la moda. Gli Algoritmi sono come un’aspirapolvere perché succhiano da internet e dalla rete i contenuti.
Lavoro e AI
Se l’IA generativa crea per te le cose che tu normalmente sei pagata per fare cosa succede? Può succedere che il giornalista non ha più bisogno di scrivere. I professori si preoccupano perché i ragazzi fanno svolgere i propri compiti all’IA. In questi due esempi è racchiuso il significato di esternalizzazione delle capacità cognitive dovuta alla trasformazione digitale. Gli algoritmi ci dicono, anche, cosa scegliere perché ci conoscono. Ed è proprio questo tipo di innovazione che può sostenere la moda. L’esempio della collezione data driven di Barbara Maiocchi è un esempio di successo nato dalla collaborazione fra una donna e una macchina.
Moda e Centergross
Il mio pensiero va oltre la specificità del percorso di business e invita le aziende ed anche i consorzi e lo stesso CentroGross a creare dei luoghi di interazione fra gli utenti e i loro ambienti. Questi luoghi di interazione sono appunto il capitale cognitivo delle aziende ed in questo caso del CentroGross.
L’idea mi è emersa quando ho realizzato che l’essere umano educato alla lettura e alla scrittura dentro la sua mente trattiene tutto, mentre oggi succede il contrario.
Capitale cognitivo
L’espropriazione del capitale cognitivo di ciascuno che è diventato digitale si fa già con il Large Language Model esistente. Ciò che trovo interessante è che un LLM si occupa di tutto e dunque potrei anche dire di nulla. Ed ecco che la mia proposta è di creare un capitale cognitivo digitale proprio per ciascuna persona, ente, società, istituzione.
Ritorno alla moda che può ottenere enormi vantaggi utilizzando l’IA generativa in termini di creatività, produzione e vendita ma deve sapere estrarre dalla macchina il meglio.
Domande
Saper fare le domande nell’era dell’intelligenza artificiale generativa è ormai il punto di non ritorno: siamo nell’era della domanda. Una macchina ha tutte le risposte dobbiamo solo essere bravi a porre le giuste domande.