“The future is supersonic” (“Il futuro è supersonico”), questa la scritta che campeggia sul sito di Boom Supersonic, start up nata nel 2014 a Denver in Colorado (Stati Uniti), che sta portando avanti l’ambizioso progetto di un aereo supersonico per i voli di linea, chiamato Overture. L’obiettivo dichia-rato dal CEO Blake Scholl è quello di raccogliere l’eredità lasciata dal Concorde (abbandonato definiti-vamente nel 2003) e portarla ad un livello superiore, permettendo ai futuri passeggeri di spostarsi dall’Europa agli Stati Uniti in sole tre ore e mezza di volo: “Oggi disponiamo della tecnologia avanzata per realizzare viaggi aerei più veloci, e i nostri team hanno lavorato instancabilmente negli ultimi anni per costruire il primo aereo supersonico civile dopo il Concorde. La nostra costante partnership strate-gica con Japan Airlines e nuove partnership testimoniano il nostro impegno a rendere il volo supersoni-co una realtà”, ha dichiarato Scholl durante il Parigi Air Show del giugno scorso.
In un mondo sempre più virtualmente connesso, la Boom Supersonic vuole avvicinare anche fisicamen-te le persone, permettendo di accorciare ulteriormente le distanze che le separano attraverso viaggi supersonici di poche ore. L’Overture sarà lungo 52 metri e con un’apertura alare di 18 metri, avrà una capienza dai 55 ai 75 passeggeri e una velocità massima di 2.300 chilometri orari, ovvero sarà in grado di raggiungere Mach 2.2, attraverso la spinta di tre motori; l’autonomia prevista è di 8.300 km.
Grande attenzione è stata riservata anche al confort per i passeggeri: niente più posti con vista sul cor-ridoio, ma solo due file di sedili parallele con ogni seduta adiacente a una grande finestra che permet-terà di gustare appieno il panorama della Terra vista da 18 chilometri di altezza; eliminati anche i clas-sici scompartimenti sopra la testa, nel segno di una maggior abitabilità e senso di spaziosità, con la possibilità di riporre il bagaglio a mano nel sedile di fronte.
La sostenibilità è l’altro fattore chiave su cui si basa il progetto dell’Overture: l’obiettivo dichiarato dall’azienda è infatti quello di ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica durante il volo, attra-verso la creazione di un carburante ricavato dalla CO2 presente nell’atmosfera e trasformato in idro-carburi liquidi.
Sarà necessario ancora qualche anno, però, prima di poter acquistare un biglietto per il volo superso-nico: i primi voli di linea sono previsti nel bienno 2025-2027. I prossimi anni saranno infatti dedicati a svolgere numerosi test e verifiche, come precisa Scholl: “La parola chiave dei prossimi anni sarà test, siano su componenti o materiali, sistemi o anche l’intera struttura, dobbiamo continuare a testare: vo-gliamo che i nostri velivoli siano sicuri, affidabili ed efficienti”.
A questo proposito la Boom Supersonic ha appositamente realizzato un modello in scala dell’Overture chiamato XB-1: si tratta di una vera e propria copia in misura ridotta del “fratello maggiore”, in grado di trasportare solo due persone. Servirà come termine di paragone, attraverso la conduzione di varie serie di test, per lo sviluppo della progettazione e messa a punto degli aspetti più rilevanti del progetto, come stabilità del velivolo, aerodinamica, maneggevolezza e propulsione.
L’XB-1 sarà ultimato entro la fine del 2019 ed effettuerà il primo volo di prova nel corso del 2020.

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Giacomo Birocchi
Laureato in Scienze della Comunicazione presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Lavora come Executive Producer presso Duo Art Film, casa di produzione milanese. Attualmente collabora con Media Duemila.