Citare un evento teatrale in questo spazio potrebbe sembrare off topic, ma il nuovo spettacolo, scritto e prodotto da Arturo Brachetti e che sta girando l’Italia e arriverà a Roma dal 10 al 26 Aprile, permette di interrogarsi ancora una volta sull’identità e di come essa sia il nodo cruciale della modernità dell’Occidente.
Nel suo stile surreale, fantasmagorico e trasformista Brachetti si inventa quella crisi ‘del mezzo del cammin’, in cui il soggetto prende coscienza delle sue tante dimensioni e cerca di riunirle in una unicità che chiamerà identità con una soluzione tipicamente postmoderna, nella totale immersione quotidiana nel gioco e nella gamification; il rito che lo vede protagonista, infatti, è un videogioco.
Di livello in livello, come aveva già fatto Pinocchio del resto, affronta segni e simboli con cui combatte e si confronta, aiutato dalla tecnologia e da un grillo parlante, che nello spettacolo è anche un alter ego di colore, splendida idea antropologica, dato che dalla savana l’uomo attuale occidentale è partito per colonizzare il Mondo, da così tanto tempo  fino a perdere coscienza delle sue origini.

Ovviamente lo spettacolo di Brachetti evoca cose profonde con la leggerezza del falso disimpegno sottolineando il fatto che è soltanto un varietà e che al massimo aspira a liberare nel corpo dello spettatore sostanze psicotrope per il suo buonumore. Impresa difficile di questi tempi, immersi come siamo negli psicofarmaci, ma val la pena di provare anche questa terapia.
Sono andato alla conferenza stampa e tra molte risate Brachetti e la sua compagnia di varietà hanno raccontato che cosa si vedrà. Questo è il resoconto.
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Giorgio Fontana
Torinese, classe 1957, si occupa di comunicazione e di social media. Attualmente è socio e project manager di Kelios SRL e di una nascente startup torinese di web tv. Nei suoi interessi permangono le tematiche antropologiche e umanistiche, declinate attorno all'innovazione tecnologica, interessi che condivide con i membri del gruppo di discussione da lui fondato, La scimmia nuda e Internet, divenuto ormai il punto di riferimento della cyberantropologia italiana in Facebook. Collabora dal 2011 con la rivista Media Duemila, su tematiche legate a social tv e social media.