Citare un evento teatrale in questo spazio potrebbe sembrare off topic, ma il nuovo spettacolo, scritto e prodotto da Arturo Brachetti e che sta girando l’Italia e arriverà a Roma dal 10 al 26 Aprile, permette di interrogarsi ancora una volta sull’identità e di come essa sia il nodo cruciale della modernità dell’Occidente.
Nel suo stile surreale, fantasmagorico e trasformista Brachetti si inventa quella crisi ‘del mezzo del cammin’, in cui il soggetto prende coscienza delle sue tante dimensioni e cerca di riunirle in una unicità che chiamerà identità con una soluzione tipicamente postmoderna, nella totale immersione quotidiana nel gioco e nella gamification; il rito che lo vede protagonista, infatti, è un videogioco.
Di livello in livello, come aveva già fatto Pinocchio del resto, affronta segni e simboli con cui combatte e si confronta, aiutato dalla tecnologia e da un grillo parlante, che nello spettacolo è anche un alter ego di colore, splendida idea antropologica, dato che dalla savana l’uomo attuale occidentale è partito per colonizzare il Mondo, da così tanto tempo fino a perdere coscienza delle sue origini.
Sono andato alla conferenza stampa e tra molte risate Brachetti e la sua compagnia di varietà hanno raccontato che cosa si vedrà. Questo è il resoconto.