Tre le donne all’Italian Innovation Day di Trento che ho intervistato, incontrato per la prima volta o ritrovato.
Francesca Bria, Chief Technology and Digital Innovation Officer al comune di Barcellona è l’italiana che guida l’innovazione in Catalogna, ci siamo già conosciute a Linz per Ars Electronica dove era venuta a parlare di privacy.
A Trento parla dei dati protagonisti della rivoluzione nelle città intelligenti, la miniera d’oro del terzo millennio “deve però essere fulcro di una rivoluzione che viene dal basso. La tecnologia deve essere utile, altrimenti non serve allo scopo” secondo Francesca Bria.
Bisogna smetterla, insomma, di credere nella tecnologia in quanto tale, e costruire processi le cui ricadute sociali siano evidenti e concretamente utili: «L’organizzazione di Barcellona è stata ripensata in senso tecnologico – spiega Bria – a partire però dalle esigenze espresse dai cittadini, attraverso nuovi canali di partecipazione».
Cityos è la piattaforma che controlla il capoluogo catalano attraverso i dati. Bria tiene a sottolineare che grazie agli open data tutte le piccole e medie aziende possono partecipare alla costruzione di servizi, processo che crea valore economico per la comunità produttiva.
Barcellona è già una città governata dai sensori grazie a 10.000 sensori posti in 95 edifici della municipalità utili a monitorare l’energia ed anche il livello del rumore. I dati servono a nuove strategie legate all’erogazione di gas, energia, acqua ed anche al controllo delle strade e dell’inquinamento.
Francesca Bria tiene a precisare che il suo ruolo non ha precedenti nella muncipalità, non solo catalana, infatti da CTO lavora con tutti i dipartimenti il ché permette di creare sinergie, nuovi processi ed allineare gli obiettivi.
“A Barcellona e Amsterdam studiamo come far ridiventare i cittadini proprietari dei dati – conclude Bria – perché la città intelligente deve essere intelligente, equa e democratica”.
Anche Trento è già avanti nel processo di trasformazione, Chiara Maule Assessore Innovazione, partecipazione, semplificazione e formazione ma soprattutto giovane donna entusiasta e volitiva racconta di essere orgogliosa di ospitare EIT Digital perché il centro sprona a seguire e produrre l’innovazione.
“Oggi l’innovazione è declinata in mille modi – spiega Chiara Maule – ma resta difficile da far capire ai cittadini. EIT Digital e anche uno strumento indispensabile per raccontare l’innovazione ai cittadini”.
Ad aprile è in programma la seconda edizione di “Smart cities” che aggiornerà i cittadini sulle novità. “L’anno scorso durante la prima edizione, di cui sono fiera – continua Maule – abbiamo organizzato incontri fra esperti e studenti delle scuole superiori per divulgare il mondo della smart city anche fra i giovani”.
Insegnare agli adolescenti il possibile contesto in cui si troveranno a vivere fra un decennio è già segno di modernità, di innovazione culturale.
Qui a Trento grazie alla Carta dei servizi al cittadino i risultati delle analisi si leggono on line, le ricette del medico le trovi in posta elettronica.
La tecnologia per Chiara Maule deve servire anche a far ritrovare dimensioni sociali perse: “Oggi abbiamo paura di tutto e di tutti – continua – spero che si possa riportare armonia fra le persone”.
Per la prima volta incontro Laura Morgagni Ceo Fondazione Torino Wireless, che in giuria ha partecipato alla selezione per la migliore startup 2017 (Cleverciti): “A Torino abbiamo sperimentato come usare i dati raccolti con telecamere diffuse per ridurre comportamenti incivili in quartieri a rischio – spiega – progetto che vede insieme pubblico e privato con successo”.
L’integrazione di fonti di informazione, alcune molto strutturate altre meno che ha permesso di mappare luoghi e condividere informazioni in modo che il cittadino potesse sentirsi più sicuro anche nei quartieri considerati a rischio.
La sicurezza urbana via Big Data è diventata realtà.
L’Italian Innovationa Day di Trento organizzato da EIT Digital permette di entrare in contatto con quanti già sperimentano servizi che aiutano l’uomo a vivere meglio.

 

Chiara Maule

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.