Durante la consultazione CambieRai sul “servizio pubblico radio-televisivo e multimediale”, avviata dal Ministero per lo Sviluppo Economico in previsione del rinnovo della concessione, Infocivica – Gruppo di Amalfi, l’Associazione promossa nel 2003 da Bino Olivi e Jader Jacobelli, ha presentato la propria posizione, cui diamo volentieri spazio in questa rubrica.
Massimo De Angelis, presidente dell’Associazione, che si batte per il rinnovo e l’adeguamento della missione del servizio pubblico nella società dell’informazione e della conoscenza, è partito dalla constatazione che la scadenza della convenzione ventennale del servizio pubblico costituisce una straordinaria occasione per imprimere un nuovo indirizzo e dare nuove regole all’intero sistema delle comunicazioni italiane, partendo da suo cuore.
Nel merito, e in sintesi, De Angelis ha poi detto: “Non ha senso parlare di futuro della televisione, e di missione pubblica, a prescindere dal Web. Occorre imprimere un nuovo indirizzo e nuove regole non solo per la Rai ma per l’intero sistema delle comunicazioni, un grande atto di responsabilità della politica che passa attraverso due nodi fondamentali:
1) il riconoscimento del diritto universale di accesso alla Rete attraverso la concessionaria del servizio pubblico delle comunicazioni come diritto fondamentale dei cittadini abbonati al canone (che andrebbe inserito nella Costituzione, modificando l’articolo 21). In quest’ottica decisiva e importante è l’accelerazione – voluta dal governo – della banda larga.
2) la creazione di una Media company del servizio pubblico delle comunicazioni che abbia le funzioni della attuale Rai, ma le proietti con decisione nel mondo del web, e che rafforzi il suo radicamento territoriale. Tale Media company dovrà far sì che attraverso la produzione e la interconnessione culturale gli italiani vedano nel web uno specchio in cui leggersi e riconoscersi, in cui formarsi e crescere come persone e come cittadini. Sul piano culturale questo significa essenzialmente orchestrazione. E cioè interconnessione intelligente, attraverso il digitale, di istituzioni, culturali, università, biblioteche, eventi culturali e processi creativi”.

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.