È più importante acquistare il giornale o il pane? Ogni mattina milioni di italiani si rivolgono questa domanda, la maggioranza compra il pane perché non ha scelta: ha pochi soldi a disposizione e preferisce un bene di prima necessità. Così si è costretti a tagliare l’informazione sulla carta stampata nella dieta mediale.
La diminuzione del reddito delle famiglie è la principale causa della difficoltà della filiera della carta. L’Istat ha rilevato che nel 1993 in Italia il consumo di libri e giornali ha raggiunto l’1,9%, nel 2012 la percentuale è scesa all’1,1. Un calo, ma non una crisi profonda. 31 milioni di euro: ecco il fatturato del 2013 (-4,4% rispetto al 2012) raggiunto dalla filiera complessiva del settore dell’editoria e della carta stampata. Gli addetti diretti e indiretti sono 728mila, un numero, purtroppo, in diminuzione.
Tutti questi dati sono contenuti nello studio condotto da Alessandro Nova. Il docente dell’università “Bocconi” ha presentato ieri la ricerca durante l’incontro annuale della filiera carta, editoria, stampa e trasformazione. Le otto associazioni imprenditoriali che ne fanno parte hanno organizzato il convegno presso la sede dell’associazione Civita, il cui presidente Gianni Letta ha aperto i lavori. “Io adoro il profumo della carta e sono convinto che, nonostante i new media, il progresso e la civiltà poggeranno ancora su di essa”: queste le parole di Letta.
Poi grande interesse ha suscitato la lezione di Ian Sansom, scrittore e docente dell’univeristà di Warwick, in Gran Bretagna. Secondo lui “grazie alla carta siamo diventati ciò che siamo”. La carta è dentro di noi, ha dichiarato Sansom, e lo siamo perché i certificati di nascita, di battesimo, di matrimonio ecc. registrano e documentano i principali momenti della nostra vita.
E come è possibile non far morire, anzi rilanciare questo materiale? Ecco le proposte avanzate dagli attori del settore: finanziare sia il fondo straordinario per l’editoria sia il credito agevolato per le imprese della filiera. Le altre due misure richieste sono: l’istituzione di un credito d’imposta a favore delle imprese produttrici di prodotti editoriali e un contributo a favore dei giovani che sottoscrivano abbonamenti a quotidiani o periodici.
Ecco qual è la ricetta del presidente della FIEG per avvicinare il pubblico giovanile ai giornali, nella video-intervista a Giulio Anselmi.
All’evento ha partecipato anche il Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria. Ascolta l’intervista a Giovanni Legnini: “La crisi della filiera della carta? Colpa dei troppi decisori”. .