Numeri impressionanti quelli diffusi nelle scorse ore da Reporter Senza Frontiere (Rsf) per il periodo 2003-2022. L’80% delle vittime siè concentrata in 15 Paesi. Iraq e Siria sono i territori peggiori: qui sono morti 578 giornalisti
Oltre 1600 giornalisti, blogger, collaboratori ed operatori uccisi in 20 anni: numeri impressionanti quelli diffusi nelle scorse ore da Reporter Senza Frontiere (Rsf). Il report si è concentrato nel periodo 2003-2022: due decadi particolarmente micidiali per chi è al servizio del diritto di informazione. In totale si parla di 1668 giornalisti ammazzati con una media di 80 persone l’anno: se si torna al 2000 si raggiunge la cifra di 1787.
“Dietro i numeri ci sono i volti, la personalità, il talento e l’impegno di chi ha pagato con la vita la raccolta di informazioni, la ricerca della verità e la passione per il giornalismo”, ha detto il segretario generale di Rsf Christophe Deloire. Nel 2012 e nel 2013 sono stati raggiunti picchi rispettivamente con 144 e 142 omicidi di giornalisti, in particolare a causa del conflitto in Siria. Negli ultimi due decenni, l’80% delle vittime si è concentrata in 15 Paesi. Iraq e Siria sono i territori peggiori: qui sono morti 578 giornalisti. Ma nella lista ci sono anche Afghanistan, Yemen, Palestina e Somalia.
La Russia rimane il Paese europeo con il maggior numero di giornalisti uccisi. Da quando Vladimir Putin è salito al potere, vi sono stati sistematici attacchi alla libertà di stampa, come Rsf ha più volte denunciato. 8 giornalisti sono stati uccisi in Ucraina dal momento dall’invasione russa ma altri 12 erano stati uccisi nello stesso Paese negli ultimi 19 anni. Tra i Paesi europei più “pericolosi” anche la Francia, a causa del massacro di Charlie Hebdo a Parigi nel 2015.
In due decenni, sono stati uccisi più giornalisti nelle “zone di pace” che nelle “zone di guerra”, principalmente a causa delle loro indagini sulla criminalità organizzata e sulla corruzione. Con il 47,4% dei giornalisti morti violentemente nel 2022, il continente americano è oggi indiscutibilmente il più pericoloso per i media, il che giustifica l’attuazione di specifiche politiche di protezione. Quattro Paesi del continente, Messico, Brasile, Colombia e Honduras, sono tra i 15 paesi più pericolosi. Anche l’Asia ha un gran numero di Paesi che spiccano in lista,: più di 100 giornalisti sono stati uccisi nelle Filippine dall’inizio del 2003, 93 in Pakistan e 58 in India.