Cina, Vietnam e Iran dominano la classifica dei nemici del Web, seguiti da Siria, Birmania, Egitto, Corea del Nord, Cuba, Arabia Saudita, Uzbekistan, Tunisia e Turkmenistan. Reporters sans frontières (Rsf) mette così in fila gli Stati che censurano, filtrano e rendono difficilmente accessibile Internet. Il controllo della Rete mira ad evitare il diffondersi di critiche e l’organizzazione di proteste e di forme di opposizione. Internet significa libertà, innanzi tutto di espressione, e offre un luogo di incontro e di scambio di opinioni, anche ben al di là dei confini nazionali. Grazie alla Rete, sono oggi possibili “contaminazioni intellettuali” e “fughe di notizie” impensabili pochi anni or sono. Gli Stati nemici del Web cercano, però, di isolare il più possibile i loro cittadini: non solo vogliono evitare che diffondano informazioni ma vogliono anche che non ne ottengano dall’esterno. Per il rapporto completo http://www.rsf.org/IMG/pdf/Internet_enemies.pdf.