di ELEONORA FRANCESCHINI –
Al Palladium di Roma, il diciottesimo Convegno Internazionale di Studi Cinematografici, quest’anno dedicato alla tematica Cinema&Rete e curato dai professori dell’università Roma Tre, Marco Maria Gazzano, Christian Uva e Vito Zagarrio. In un difficile periodo per il cinema, alle prese con la società digitale che anche in questo settore significa cambiamenti radicali come sottolineato dalla professoressa Francesca Cantù, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia: “Oggi il cinema amplia i suoi luoghi e i suoi linguaggi: la fruizione diventa del singolo. La vera rivoluzione è viene dalla possibilità di visione in Rete, ed anche attraverso più dispositivi dalle tv, ai cellulari, fino ai tablet”.
Per questo motivo, Giorgio De Vincenti, direttore del dipartimento di Comunicazione e Spettacolo, ha precisato che “il cinema contemporaneo è eterogeneo per supporto, genere, modo di produzione e durata: si parla, quindi, di expanded cinema pervasivo e performativo”. Esponendo i legami emergenti e sempre più solidi tra cinema e videoarte, De Vincenti ha aggiunto che “la Rete non è solo tecnologia, ma anche connessione” e, proseguendo nel suo ragionamento, dice: “la connessione è la Rete e nello stesso tempo la Rete si connette con la vita”.
Derrick De Kerckhove, direttore scientifico di Media Duemila parla del cinema paragonandolo al sogno. In effetti ogni spettatore davanti ad una pellicola sogna. Oggi la novità viene dalla tattilità e dall’immersione che ciascuno di noi sperimenta con lo schermo. Uno schermo che grazie alla tecnologia 3D avvolge lo spettatore. Siamo in epoca di trasformazione, secondo il guru del mondo digitale, ed anche il cinema contribuirà al nuovo rinascimento.
Maria Pia Rossignaud, direttore responsabile di Media Duemila e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia, ha invitato a riflettere su quanto e come il secondo schermo influirà sulla fruizione cinematografica: “Fare Rete è importante e grazie al cinema significa anche promuovere e diffondere la cultura del territorio. Oggi la globalità fa emergere la necessità di un ritorno alle radici, il cinema rende tutto possibile”.
I problemi della contemporaneità, il professor Elio Matassi, Direttore del dipartimento di Filosofia (RomaTre), li analizza partendo da tre libri, due dei quali presto sul grande schermo: Il quinto giorno, di Franz Schätzing, nella versione originale è intitolato Lo sciame: questo concetto ben rappresenta – spiega Matassi – il pulviscolo reticolare, la società civile che si ribella alle oligarchie che sono tornate al potere smentendo le teorie sulla fine della storia illustrate da Francis Fukuyama”. Nelle parole del professore “alimentare la democrazia partecipativa ai tempi della Rete è fondamentale per rianimare la democrazia rappresentativa: la democrazia è oggi digitale ed elettronica, nasce dal basso ed è la forma di difesa dello Sciame contro le oligarchie al potere. Ed è proprio la Rete ad imporre la formazione di quell’identità digitale, a volte pericolosa, di cui si racconta in La danza di Leela (titolo originale Transmission) di Hari Kunzru”.
“Il romanzo – continua Matassi – mostra che l’identità digitale prova a sovrapporsi a quella pubblica. In Monna Lisa Cyberpunk, di William Gibson, è una donna a ribellarsi a questo super potere scientifico e tecnocratico e lo fa in nome della bellezza. Quale ruolo giocherà questo antico concetto della filosofia nella Rete?”.
Tre giorni intensi, che hanno toccato il cinema a 360 gradi: dai legami con la televisione, a quelli con i social network, la musica, la critica e la politica, con gli illustri interventi dell’autore, regista ed attore nostrano, Pippo Delbono, del professore di Media digitali, Enrico Menduni e del videoartista Robert Cahen, che si è esibito in un’interessante performance in anteprima.
In occasione del convegno, inoltre, è stata presentata la rivista Imago. Studi di Cinema e Media, frutto della collaborazione fra due dipartimenti de La Sapienza e di RomaTre e non sono mancate delle vere e proprie serate di spettacolo: Dallo spot al post, a cura del professore Edoardo Novelli, ha affrontato il tema delle pubblicità politiche; in Primavere irretite sono state illustrate, con l’aiuto della professoressa Gina Annunziata (L’Orientale, Napoli) e del professor Leonardo De Franceschi (Roma Tre), le rivoluzioni arabe e le loro connessioni non solo col mondo della Rete ma anche con quello del cinema; infine, l’autrice, regista e produttrice cinematografica, Antonietta De Lillo, ha presentato Il pranzo di Natale, esperimento di user generated film.
Eleonora Franceschini
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