Con Cinzia Crostarosa, Engineer di TELESPAZIO S.p.A.; Membro CTS AFCEA Chapter of Rome; Ordine Ingegneri di Roma; Vicepresidente Electornics e Microelectronics Committee; Comitato scientifico Hermes Centro Studi Europeo, proseguo il ciclo di interviste alle donne e agli uomini che analizzano le criticità dell’oggi con particolare attenzione alla cybersicurezza. Nelle scorse settimane ho raccolto il punto di Valeria Lazzaroli, Presidente ENIA e Annita Sciacovelli, ENISA – professoressa di Diritto internazionale e specialista in cybersecurity presso l’Università di Bari ‘Aldo Moro. BUONA LETTURA!
Candace Johnson (definita Satellite Lady) dice: “Non è un’esagerazione affermare che oggi il nostro mondo e il nostro universo dipendono dallo spazio, sia per la connettività, l’osservazione, l’analisi di tutte le cose, le persone, il tempo, la mobilità, le infrastrutture, l’ambiente, i cambiamenti climatici, è d’accordo?
“Non la trovo assolutamente un’esagerazione e mi trovo totalmente d’accordo con queste affermazioni, poiché attualmente c’è una stretta dipendenza tra lo spazio e le attività terrestri, in quanto il controllo di tutto il mondo economico e istituzionale è legato alla connettività, che è diventata una necessità primaria come è ad esempio l’acqua; di conseguenza, non sarebbe possibile monitorare e gestire territori, che non abbiano la possibilità di usufruire di una adeguata connessione internet.
Da qualche anno si ragiona molto sulla Space Economy, ma in realtà quest’ultima è legata in modo imprescindibile all’economia ed alla sostenibilità della terra, le connessioni internet sono ormai possibili e facilmente attuabili tramite satelliti LEO a bassa orbita a (circa tra i 500km ed i 2000km). Un esempio virtuoso di ciò è Starlink, che con la sua moltitudine di satelliti, attualmente in orbita sono 6.000 e presto saranno 12.000 per arrivare in futuro a 42.000, ha permesso di dare connessioni a banda larga anche in territori impervi o sulle navi, che si trovano in zone molto lontane da centri abitati, che dispongono delle infrastrutture. La tecnologia satellitare ha permesso di collegare punti distanti senza dover utilizzare cavi di collegamento sottomarini, per i quali occorrerebbero anni di realizzazione e messa in opera.
Quindi lo Spazio che prima era un segmento di nicchia, ora diventa il crocevia delle tecnologie, che supportano la vita terrestre, come la connettività dati (i.e. internet), l’osservazione e l’analisi del territorio, la navigazione terrestre e la geolocalizzazione tramite applicativi diversi, il monitoraggio dell’ambiente sia terreno sia marino, infine l’analisi e lo studio delle variazioni climatiche, che tanto influenzano la vita umana quotidiana.
Lo Spazio in passato era appannaggio esclusivo della ricerca scientifica, con delle cooperazioni a livello internazionale di tipo istituzionale e governativo, invece oggi lo Spazio è diventato con la Space Economy anche terreno di conquiste commerciali di privati come Elon Musk, inoltre potrebbe diventare terreno di scontro in relazione alle crisi geopolitiche, che oggi affliggono il mondo, per cui si deve cercare di mitigare il rischio di un conflitto bellico nello spazio, in cui si utilizzeranno tecnologie come l’AI e la Cyber Defence. In tale cornice il Ministro Adolfo Urso ha già presentato una Legge sullo Spazio, che definisce e regola le attività commerciali oltre l’atmosfera, ma ci sarà anche un Piano nazionale di “Space economy”, con una dotazione iniziale pari a 85 milioni di euro per l’anno 2024, 160 milioni di euro per l’anno 2025 e 50 milioni di euro per l’anno 2026.
Quindi la legge sarà uno strumento di sostegno alle attività spaziali, e non un limite in modo tale di accelerare e far crescere un settore privato spaziale, che vale oltre dieci miliardi di euro. In conclusione, lo spazio è una risorsa preziosa, dalla quale il nostro ecosistema terrestre dipende in una modalità imprescindibile”.
Da donna ha avuto maggiori difficoltà ad affermarsi nel suo settore?
“L’affermazione della donna in questo settore si potrebbe paragonare alla formula matematica dell’asintoto, in quanto ancora ci vuole tempo e maturità sociale, perché sia riconosciuto a 360 gradi il valore di una donna nel mondo industriale delle tecnologie di tipo STEM. Il settore delle tecnologie elettroniche per la difesa è un ambito, in cui è difficile affermarsi per tutti, ma come donna si deve sempre dimostrare il massimo per essere all’altezza dei colleghi uomini e vedere riconosciute le proprie competenze e qualità umane”.
Cosa consiglia alle giovani donne che vogliono affermarsi in questo settore?
“Non arrendersi mai e continuare a provare, continuando sempre a studiare ed aggiornarsi, perché la strada è lunga ed impervia ma sarà ricca di soddisfazioni e gratificazioni per ogni gradino che si riesce a salire. Ad Meliora et Maiora semper!”.
Cosa l’ha spinta ad entrare a far parte del Comitato scientifico del Centro Studi Europeo Hermes? E quale contributo vuole apportare.
“Sono stata lusingata di essere stata scelta dal direttivo del Comitato scientifico del Centro Studi Europeo Hermes, quale componente di esso, per cui vorrei dare il mio contributo per proiettare l’Italia in una dimensione europea di livello internazionale, in modo che si possa dare evidenza al di fuori dei nostri confini, delle notevoli competenze tecnico-scientifiche, che risiedono nel nostro paese”.