Progettare “città ingegnose” significa organizzare spazi in cui le possibilità del vivere in comune sono attraversate da flussi di intelligenza che danno senso alle relazioni e rendono i luoghi nuovamente abitabili.
La via italiana alle città intelligenti, individuata da Andrea Granelli, supera i modelli standardizzati e tecnocentrici: prolunga la storia nel presente, connette le potenzialità delle nuove tecnologie alle tradizioni e alle vocazioni stratificate dei territori urbani. Inventa un sistema nervoso immateriale per il corpo antico delle città. Combina una sapienza originaria, fatta di ingegno e astuzia, alle soluzioni della techne, concepite sempre al servizio di una visione.
Dalla prefazione di Francesco Profumo, Ministro dell’Università e della Ricerca: “La città intelligente è la proiezione astratta di un’idea di città del futuro, riconducibile a un perimetro applicativo e concettuale che racchiude un ampio fascio di applicazioni e verticalizzazioni, cosí come diversi sono i domini cui appartengono le tecnologie che concorreranno alla sua realizzazione […] Al centro della sfida vi è la costruzione di un nuovo genere di bene comune, una grande infrastruttura tecnologica e immateriale che faccia dialogare persone e oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo inclusione e migliorando il nostro vivere quotidiano.”
Dalla postfazione di Graziano Delrio, Presidente Anci: “Non è piú sufficiente amministrare le città ‘da buon padre di famiglia’: serve lungimiranza, capacità di pianificazione a medio e lungo termine, ottimizzazione delle risorse. Serve, come felicemente indica Andrea Granelli nel suo libro, l’ingegno al servizio delle nostre comunità. Ingegno nel collaborare con il mondo produttivo e della ricerca per progettare soluzioni migliori per i territori, nell’integrare applicazioni e reti finora sviluppate in modo autonomo, nel mappare e mettere insieme le informazioni che ci aiutano a leggere i bisogni, nell’immaginare un modello di sviluppo che consideri l’immenso patrimonio di cultura e tradizioni del nostro paese come una risorsa da valorizzare e rendere protagonista nel mondo aperto del XXI secolo.”

Autore.

Andrea Granelli, nato nel 1960, dopo la maturità classica, si laurea con lode in informatica e completa gli studi con un diploma post-universitario in psichiatria. Inizia come ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche del CNR di Milano e lavora per diverse aziende. Attualmente è presidente e fondatore di Kanso srl, una società di consulenza specializzata nello sfruttamento delle innovazioni “technology-enabled”.
Insegna Sistemi e tecnologie della Comunicazione all’Università La Sapienza, è membro di eEurope e della Fondazione Cotec e del CIVR (Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca). È inoltre presidente del Distretto dell’Audiovisivo e dell’ICT di Roma e dirige l’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli. Ha diverse pubblicazioni nel campo delle tecnologie digitali e dell’innovazione, ed è membro di vari comitati scientifici.

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