La notizia è ancora da verificare, ma il contenuto potenzialmente rivoluzionario: gli scienziati e i tecnici di Google sarebbe riusciti non solo a costruire un prototipo di computer quantistico, ma anche a fargli compiere una procedura di campionamento in soli 200 secondi contro i 10 mila anni che impiegherebbe il supercomputer Summit Ibm, ad oggi la macchina più performante al mondo, per ultimare la medesima sequenza.
A riportare il dato è stato inizialmente il Financial Times, probabilmente il più rapido a intercettare e riuscire a scaricare un paper pubblicato online dalla Nasa sul proprio sito, per soli pochi minuti, e poi rimosso: nel documento, secondo quanto riportato dal quotidiano londinese, i ricercatori descrivono il successo del test effettuato, sottolinenando come “Questo esponenziale aumento di velocità rispetto a tutti gli algoritmi classici noti fornisce una prova sperimentale della supremazia quantistica in relazione ad un compito computazionale e preannuncia l’avvento di un paradigma informatico tanto atteso”. E in effetti, se il dato fosse confermato, bisognerebbe riconoscere a Google di aver raggiunto il traguardo della supremazia quantistica, espressione utilizzata per descrivere una capacità di calcolo estremamente superiore rispetto a quella degli attuali computer, a cominciare da Summit. Come viene riportato in un altro passo del documento in cui si precisa: “Per quello che sappiamo, questo esperimento segna il primo calcolo computazionale che può essere realizzato soltanto da un processore quantistico”.
Cosa permette ai computer quantistici di effettuare calcoli estremamente complessi con una tale velocità? Il segreto risiede nella diversa struttura di base su cui fondano l’organizzazione dei dati, derivata appunto da un’architettura che sfrutta le leggi della meccanica quantistica: mentre i computer tradizionali lavorano, infatti, su una logica binaria di 0 e 1 (i cosiddetti bit) che si succedono alternando i due valori, i computer quantistici sono strutturati secondo qubit (unità di informazione quantistica) che possono assumere contemporaneamente lo stato di 0 e 1 (grazie alla proprietà di sovrapposizione), permettendo una velocità di calcolo senza pari. Lontani dal pensare però che il computer quantistico sia già alle porte: come si fa notare nel paper “Il sistema può realizzare solamente una singola estremamente sofisticata operazione e l’uso delle macchine quantiche per risolvere problematiche di uso comune è ancora lontana negli anni”. Queste macchine presentano, infatti, ancora enormi limiti strutturali e di funzionamento: sono estremamente delicate ed eccezionalmente suscettibili agli agenti esterni, se è vero che anche la minima variazione di temperatura o la più piccola vibrazione dell’ambiente circostante possono alterare l’equilibrio quantistico, inficiando in un istante interi processi di calcolo. In merito alla scoperta svelata dal Financial Times, ad oggi, Google non ha fornito nessun commento: nessuna conferma, ma neppure alcuna smentita, lasciando aperto il mistero del computer quantistico dalle prestazioni assolute.