Avere non avere è la copertina di Media Duemila di dicembre 2007/Gennaio 2008, una delle ultime provocazioni di Giovanni Giovannini. Si riferiva a chi aveva accesso alla conoscenza attraverso i primi vagiti della rete e chi di rete non ne aveva ancora neanche l’idea. Ho cercato la copertina che trovo molto attuale leggendo del progetto Loon, il pallone più tecnologico mai costruito che fa arrivare Internet dal cielo anche nelle zone più remote della terra. il progetto è firmato Google (più precisamente Alphabet azienda statunitense, fondata nel 2015 come holding e di cui fa parte Google  il motore di ricerca più utilizzato nel mondo). Gli abitanti della terra stanno raggiungendo quota 8 miliardi, e solo la metà è connessa a Internet.

Il progetto Loon, attraverso palloni aerostatici punta ad incrementare il numero di persone con possibilità di connettersi. Attualmente Cina, India e Stati Uniti sono in testa a tutti gli altri paesi, in termini di utenti Internet. Un mondo senza Internet è inimmaginabile soprattutto in casi di emergenze come pandemia o altri disastri perché Internet è, a tutti gli effetti, un pilastro fondamentale della moderna società dell’informazione, e nonostante ciò molte regioni del pianeta non hanno le infrastrutture idonee alla connessione, più ci si allontana dai grandi centri urbani e più il buio scende sul mondo.

I Loon sono un concentrato di innovazione tecnologica, nuovi materiali, Intelligenza Artificiale ed anche per l’energia rinnovabile impiegata nel processo.  Sono composti da fogli di polietilene e progettati per poter rimanere in aria oltre 100 giorni. L’alimentazione è garantita da pannelli solari che li rende oggetti non inquinanti. La batteria ad alta capacità permette il volo anche di notte. Il limite di questa struttura mobile riguarda le condizioni atmosferiche. Nei paesi con clima caldo e particolarmente soleggiati hanno una vita di 100 giorni in media. Oggi sono di attualità per il progetto Loon Kenya che permetterà ad Alphabet di lanciare sul territorio della nazione i palloni per la connettività.

Alastair Westgarth, CEO of Loon, scrive sul suo blog: “Lo schieramento di Loon in Kenya è in corso da quando abbiamo firmato il contratto con Telkom Kenya nel luglio 2018. Da allora, abbiamo collaborato con Telkom e il governo per prepararci a queste operazioni”.

Il progetto Loon nasce nel 2011, alcuni ricercatori capiscono che in lacune zone remote del mondo Internet può arrivare solo dall’alto, dalla stratosfera. (La tratosfera, secondo quanto riportato dall’enciclopedia Treccani, è il secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l’atmosfera. La sua altitudine e il suo spessore variano con la latitudine e le stagioni dell’anno: ai tropici si colloca tra i 13 e i 60 km, ma andando verso i poli la sua base scende fino a circa 8 km).

 

Il problema del progetto subito evidenziato era proprio la distanza: come arrivare così in alto con un’apparecchiatura capace di permettere l’accesso a Internet. La soluzione arriva con il primo esperimento che risale al 2011 quando l’idea si concretizza nel prototipo: un pallone meteorologico con parti radio pronte per l’uso.  Nel 2013 uno dei palloncini completa il giro del mondo in 22 giorni. Da allora il progetto fa grandi passi in avanti tanto che nel blog del sito https://www.loon.com/, che vale la pena di visitare per i video che raccontano la storia con i primi voli di questi palloni eccezionali, è annunciata una nuova alleanza: HAPS Alliance (High Altitude Platform Station – Alleanza per una piattaforma ad alta quota) .

L’alleanza per una piattaforma ad alta quota riunisce aziende leader nel settore delle telecomunicazioni, della tecnologia, dell’aviazione e dell’aerospaziale, che, insieme, condividono lo scopo di promuovere l’uso di veicoli ad alta quota nella stratosfera terrestre per eliminare il digitale divide e portare la connettività a più persone, luoghi e cose in tutto il mondo.

I membri dell’alleanza HAPS (Piattaforma ad Alta quota) sono HAPSMobile Inc. di SoftBank Corp. (“HAPSMobile”), Alphabet’s Loon LLC (“Loon”), AeroVironment, Inc. (“AeroVironment”), Airbus Defence and Space, Bharti Airtel Limited (“Bharti Airtel”), China Telecom Corporation Limited (“China Telecom”), Deutsche Telekom AG (“Deutsche Telekom”), Telefonaktiebolaget LM Ericsson (“Ericsson”), Intelsat US LLC (“Intelsat”), Nokia Corporation, SoftBank Corp. e Telefónica SA (“Telefónica”).

Tutte grandi aziende multinazionali che vogliono sostenere collettivamente lo sviluppo commerciale di questa nuova piattaforma “High Altitude Platform Station (HAPS)” e un ecosistema utile anche ad affrontare diverse questioni sociali (aumentare la possibilità di accesso ad Internet e quindi combattere il digital divide) e di inquinamento infatti operano nella stratosfera, che è sopra l’infrastruttura terrestre, ma sotto i satelliti. Questa piattaforma consente una copertura quasi onnipresente che evita per esempio l’occupazione di superficie terrestre ed anche diminuisce significativamente i problemi di latenza. Tutti vantaggi che rendono questi nuovi palloni tecnologici una soluzione promettente per espandere la copertura mobile in aree in cui manca la connettività – come terreni montuosi, isole remote, regioni marine e paesi in via di sviluppo – nonché per casi di  IoT (Internet of Thing, la rete che permette agli oggetti di connettersi fra loro e trasferire informazioni) e 5G, la rete  di nuova generazione per i cellulari.

Le grandi aziende, che hanno aderito all’alleanza per la piattaforma ad alta quota, puntano da un lato a supportare la connettività globale di prossima generazione necessaria per rivoluzionare le reti mobili del mondo fornendo la connettività di rete di telecomunicazioni in tutto il mondo attraverso l’utilizzo di veicoli ad alta quota attraverso collaborazioni con le organizzazioni di settore e autorità di regolamentazione.

Gharal Vittal, MD & CEO (India e Asia meridionale), Bharti Airtel, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di far parte di questa alleanza visionaria. Non vediamo l’ora di collaborare con le aziende associate alla costruzione di un ecosistema praticabile che aiuti a portare la connettività digitale a tutti, ovunque. ” Fin dai primi giorni di test sui palloni Loon è stato evidente per il gruppo di ricerca che queste apparecchiature sarebbero state utili soprattutto alle persone  durante e dopo catastrofi naturale, ed infatti il governo keniota ha deciso il lancio dei Loon proprio per la necessità di diffondere informazione sulla pandemia in corso ad n numero maggiore di cittadini. Loon e dunque alla sua prima grande sfida sul campo: estendere l’accesso a Internet alle comunità del Kenya per salvare vite.

 

 

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.