Una fondazione acting promuove e sostiene il territorio e le persone. Un luogo dove cultura, benessere fisico ed innovazione contribuiscono al miglioramento della qualità della vita di coloro che hanno speso una vita alla Ferrero. Alba è la culla di questa azienda – famiglia. Visito i luoghi descritti dall’Ambasciatore Fulci, Presidente Ferrero Spa durante l’incontro romano avvenuto presso lo studio di Gianni Puoti, Rettore Unisu.
La visita ad Alba è un’immersione nel mondo dove il motto Lavorare, Creare, Donare è realtà.
Questi i valori guida che caratterizzano la Fondazione di Piera, Pietro e Giovanni Ferrero.
Nata come Opera Sociale nel 1983, e voluta da Michele Ferrero, Cavaliere del Lavoro per ricordare i genitori e lo zio, fondatori dell’industria dolciaria, nel 1991 viene riconosciuta come Fondazione dal Ministero dell’Interno ed oggi è presieduta dalla signora Maria Franca Ferrero.
Sulla base del modello italiano che sostiene le attività di 1800 persone perlopiù pensionati, in Francia e Germania sono già in corso iniziative a favore degli Anziani Ferrero e dei bambini.
Le attività si dividono in due settori: le attività sociali e le attività culturali. Le parole di Michele Ferrero all’inaugurazione dell’ottobre del 1983 sono il manifesto di un percorso che dura da allora: “Desidero che le persone che hanno contribuito con noi a sviluppare prodotti innovativi e a diffonderli in tutto il mondo e che per questo hanno continuamente stimolato la loro creatività, possano avere uno spazio fisico, delle risorse umane e finanziarie a disposizione, per continuare ad imparare cose nuove con il patto che il frutto delle cose imparate sia anche donato al territorio”.
“Tenere la mente attiva –sottolinea Mario Strola direttore della Fondazione – è un gran beneficio. Qui i nonni imparano dai nipoti ad usare le tecnologie riuscendo a parlare via Skype con figli e nipoti lontani. Ancor più importante è constatare i legami che si formano fra vecchie e nuove generazioni. Il prossimo appuntamento è dedicato a Carlo Carr”.
Sarà possibile ammirare una selezione di opere di altissima qualità, dell’artista piemontese che sono conservate nelle più importanti istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, oltre che presso collezionisti privati di grande rilievo.
La mostra intende così rileggere l’intero percorso artistico di Carlo Carrà e restituirne la grandezza, testimoniandone ogni sua fase: dalle prime prove ‘divisioniste’, ai capolavori del Futurismo, l’ ‘antigrazioso’, la Metafisica, il ‘Realismo mitico’ e i paesaggi a partire dagli anni Venti.