I media hanno bisogno di leader d’opinione. In questa nostra società globale sono pochi i leader intellettuali ecumenici. Per lo più ci sono propagandisti di regime, pennivendoli di cultura settoriale, imbonitori di politica locale, qualche volonteroso utopista. Succede così perché il potere economico e l’autoreferenza dei politici di governo emarginano gli argomenti che possono mettere in difficoltà la loro supremazia. Le istituzioni delle Nazioni Unite, meritevoli nel loro impegno di promuovere cause comuni, sono anch’esse vincolate ai compromessi con i governi; non possono contrastare di petto i loro stakeholders. Ma il Papa Bergoglio riesce ad alzare la voce, a mio avviso non tanto per risolvere questioni soprannaturali esplorando le virtù teologali, ma per richiamare all’attenzione di tutti i valori civili del nostro antropocene. L’enciclica ‘Fratelli tutti’ è una lezione magistrale, leggetevi intanto il Capitolo Primo.
112 – CONTRO L’INQUINAMENTO MEDIATICO
Il mondo è sempre più connesso, eppure l’aumento di contenuti online pericolosi, ‘bullisti’, che ispirano odio e disinformazione, non rispettosi della privacy, non rispettosi dei minori, non disciplinati e falsi rischia di minacciare la comunità globale. La Global Alliance for Responsible Media, un’iniziativa intersettoriale fondata e guidata dalla World Federation of Advertisers (WFA), sta collaborando con editori e piattaforme per affrontare ambienti e argomenti mediatici dannosi e fuorvianti e per fornire sicurezza e protezione dei marchi. I grandi inserzionisti hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel guidare un cambiamento positivo e hanno concordato di adottare un quadro comune per la definizione di contenuti inappropriati per la pubblicità. https://wfanet.org/knowledge/ item/2020/09/23/WFA-and- platforms-make-major-progress- to-address-harmful-content.
113 – THE PRIVACY ERA
Stanno emergendo un nuovo ecosistema di dati, un nuovo scambio di valore per i consumatori, un nuovo insieme di regole per i marchi e un riposizionamento dell’identità digitale come fosse un corpo fisico. Per comprendere l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della privacy e della sicurezza dei dati, Wunderman Thompson Data ha condotto recentemente negli USA un sondaggio dal quale emerge che la sicurezza dei dati è una delle principali preoccupazioni. Il 58% degli americani è preoccupato per la sicurezza delle informazioni personali, rispetto al 52% preoccupato per l’attuale leadership politica nazionale, il 51% per la violenza armata, il 47% per l’attuale costo della vita e il 45% per la qualità dell’istruzione. L’89% degli americani intervistati pensa che il modo in cui le aziende acquisiscono e utilizzano i dati sembra ‘subdolo’. Solo il 38% ritiene di avere il pieno controllo delle proprie informazioni e dati personali. https://intelligence. wundermanthompson.com/trend- reports/the-privacy-era/.
114 – AGENZIE DIGITALI STRATEGICHE
Le agenzie digitali sono imprese che offrono servizi nell’area web e tecnologie collegate, implementando le strategie di marketing/comunicazione/ vendita. Le Aziende della Comunicazione Unite (UNA) e Prometeia, in partnership con Google e supportate da Confindustria Intellect, hanno stimato in Italia per queste aziende oltre 156.000 addetti e un fatturato oltre 21 miliardi di euro. L’offerta è molto articolata per servizi di marketing e comunicazione, rafforzamento dei brand, innovazione e incremento della competitività, sviluppo di siti web (71%), gestione dei social (51%), sviluppo dell’e-commerce (46%). Rilevante per il Made in Italy è la facoltà di sostenere la presenza internazionale delle imprese favorendo una elevata qualità e opportunità di esportazione. https://www.prometeia.it/news/ ruolo-agenzie-digitali- economia-italiana.