I bit la cui duplicazione e trasmissione ha, praticamente, un costo nullo, a differenza della duplicazione e trasporto di atomi, ha creato asimmetrie e discontinuità nei business tradizionali della nostra società, in particolare in quello dell’editoria. La ricerca di nuovi equilibri per il mondo parte dal recepimento e applicazione della Direttiva EU sul Copyright.
Il mondo dell’algoritmo fa capolino nel mondo del racconto. Umanesimo e tecnologia si incontrano sulla strada del giornalismo che deve trasformarsi per accogliere nuove peculiarità senza perdere le caratteristiche di una narrazione etica, verificabile e di supporto alla democrazia.
Il decreto attuativo, che implementa la direttiva 2019/790 del Parlamento europeo nell’ordinamento italiano, è il nuovo punto di partenza. Un traguardo che desta attesa e preoccupazione. Ogni Paese EU ha la facoltà di adottare modalità a tutela della creatività, in base alle disposizioni locali, ciò fa anche temere diversi approcci che non giovano al mercato unico europeo.
Due le tematiche più controverse della Direttiva europea sul Copyright, quelle rappresentate dall’articolo 15 e quelle dell’articolo 17.
Di questi due punti forniamo visioni, sintetiche di settori diversi, anche in contrapposizione, che devono trovare un nuovo equilibrio. Per Derrick de Kerckhove (consigliere scientifico TuttiMedia) il concetto di copyright va connesso (tanto per usare una parola a tema) ai tempi del digitale che ha portato a discontinuità complesse e del tutto nuove, infatti l’informazione più accessibile si diffonde con una rapidità inedita: “Il copyright segna un tempo preciso che è quello dell’era prima di Internet – spiega de Kerckhove – oggi dobbiamo cercare soluzioni utili a proteggere legalmente contenuti in un mercato che li rimbalza da un paese all’altro e da un mezzo all’altro”.
Per Franco Siddi (presidente TuttiMedia) lo speciale su Copyright “Stato dell’Arte”, sinteticamente puntuale, è il nostro modo di attrarre l’attenzione sul mondo che cambia, condividere il punto di vista di esperti e stakholder per raccogliere ulteriori opinioni e suggerimenti per cercare modelli sostenibili (parola di moda ndr) anche nel contesto editoriale che attraversa una crisi senza precedenti nella storia.
Leggiamo quanto discusso con:
Elena Perotti (Executive Director of Media Policy and Public Affairs WAN – IFRA), Paolo Marzano (Professore Università LUISS), Carolina Lorenzon (Direttore relazioni istituzionali estero Mediaset), Giuseppe Colangelo (Professore Università LUISS), Marco Bassini (Professore Università Bocconi), Enrico Bellini (Google), Flavio Arzarello (Facebook) e Fabrizio Carotti (Fieg). Hanno partecipato all’incontro anche Derrick de Kerckhove (direttore scientifico TuttiMedia), Franco Siddi (Presidente TuttiMedia), Maria Eleanora Lucchin (Mediaset) e altri rappresentanti dell’associazione TuttiMedia.