Il punto di Carlo Corazza (Parlamento EU) e Antonio Parenti (Commissione EU) al seminario: “L’Europa alla sfida della disinformazione: #IA #FakeNews #Giornalismo”

Carlo Corazza (capo ufficio Parlamento Europeo in Italia): Dobbiamo investire nella libertà di stampa

“Siamo a poco più di un anno dalle elezioni europee, che sono il cuore pulsante della democrazia liberale europea. È il momento in cui scegliamo chi ci rappresenta, chi farà le leggi e chi controllerà il bilancio europeo – ricorda Carlo Corazza -. I nostri cittadini, secondo i sondaggi, vogliono che questo avvenga in maniera corretta, ossia con delle informazioni reali e non manipolate. Questo non è il nostro caso però, perché se guardiamo sempre ai sondaggi il 99% dei cittadini ha constatato delle informazioni false sul web e sui giornali. E questo non ci stupisce. In più, l’88% dei nostri cittadini ritiene che questo sia una minaccia diretta alla nostra democrazia. “Cina e Russia, per citare solo due fra i regimi autoritari, hanno una strategia per dividerci, per farci credere che la guerra non sia d’aggressione ma sia stata provocata dall’aggredito, uno fra i tanti esempi. Il problema è che noi abbiamo una società aperta e pluralista anche nei media, loro invece hanno dei media controllati. Quindi in qualche modo noi siamo più deboli, ma la difesa è il giornalismo unitamente al sistema educativo”.

Un esempio di manipolazione lo ha vissuto in prima persona da portavoce Vicecapo di Gabinetto di Antonio Tajani, uno dei rappresentati del Parlamento europeo: “Noi riuscimmo a incontrare Mark Zuckerberg a poche settimane dallo scandalo di Cambridge Analytica, esempio di uso dei dati personali in violazione della direttiva europea”. In quei giorni tutta l’Europa ha tremato perché i risultati della Brexit hanno fatto pensare ad una manipolazione che ha portato alla perdita di un grande Stato nell’Unione europea, ma dopo Zuckerberg riconobbe l’errore e da lì è cominciato un percorso di responsabilizzazione delle piattaforme digitali e di ammodernamento della legislazione europea.

Carlo Corazza conclude ricordando che poco più di un anno fa sono stati adottati altri due pezzi di legislazione molto importanti: il Digital Markets Acte il Digital Service Act.Ricorda inoltre che è necessario che i giornalisti si pongano quali prime sentinelle delle democrazie liberali.

“Dobbiamo investire nella libertà di stampa”.

“Dobbiamo investire nella professionalità dei giornalisti e voi delle scuole di giornalismo siete delle best practice su cui si deve continuare a puntare” dice Corazza ai giovani in sala.


Antonio Parenti (Capo Rappresentanza Commissione Europea in Italia): Cos’è una fake news?

“Cos’è una fake news? Una fake news potrebbe essere l’Europa vuole farci mangiare la farina degli insetti. Non c’è scritto in nessun documento della Commissione Europea né tantomeno del Parlamento che bisogna mangiare la farina di grilli. Quello che la Commissione europea sta facendo è dire che questa particolare farina degli insetti non è dannosa per l’uomo, se qualcuno ha voglia di metterla in qualche prodotto lo deve indicare, sta quindi tutelando il consumatore”. Antonio Parenti entra nel vivo del problema con un esempio che ricorda la manipolazione di chi vuole solleticare una parte di elettorato e parla del ruolo etico dei giornalisti del futuro: “Etico nel senso che dovete sentire la necessità di andare a cercare le fonti perché avete il compito di criticare le politiche, ma sulla base fonti affidabili – dice -. Le opinioni sono il sale del dibattito fondamentale affinché l’Europa continui ad essere quella che è stata”.

Ricorda infine l’immagine della donna di Tbilisi che sventola la bandiera europea simbolo della lotta per i diritti in tutto il mondo.

Articolo precedenteAgnese Pini: educhiamo allo smartphone
Articolo successivoNasce Audicom: fusione tra Audiweb e Audipress