In Italia il rilascio di boss mafiosi a causa dell’epidemia rappresenta una nuova minaccia per i giornalisti. A denunciarlo è Reporter senza frontiere (Rsf) che ha trattato il caso di Mario De Michele, direttore del sito di informazioni online CampaniaNotizie.com. Il giornalista ha confidato a Raf di essere preoccupato che “gli sforzi compiuti dal sistema giudiziario e dalla polizia negli ultimi venti anni siano stati sperperati”. L’allarme è balzato agli onori delle cronache poiché a causa dell’emergenza coronavirus in carcere il rischio di rilascio anticipato di decine di condannati per mafia si è fatto concreto.
“Se continua così,- ha scritto Rsf – rischiamo di non avere più giornalisti locali in grado di trasmettere informazioni sulla criminalità organizzata. La paura delle rappresaglie sarà troppo grande”. La notte del 4 maggio De Michele era a casa con la sua famiglia quando diversi colpi sono stati sparati contro la sua casa. Nessuno è rimasto ferito, ma i proiettili sono passati attraverso il muro della cucina. Il giornalista è stato posto sotto la protezione della polizia dopo essere miracolosamente fuggito, lo scorso novembre, da un tentativo di omicidio organizzato da un clan locale.
“Attacchi mafiosi e minacce contro i giornalisti sono comuni in Italia. – ha concluso Raf – L’ultimo altro attacco fino ad oggi: la notte del 21 aprile scorso a Corigliano Rossano, l’automobile del direttore del quotidiano online Altre Pagine, Fabio Buonofiglio, noto per le sue notizie sul crimine organizzato, è stata bruciata. Un’indagine è stata aperta. L’Italia si colloca al 41esimo posto su 180 nell’indice Rsf Press Freedom”.