Il watermark consente di distinguere quello che è stato effettivamente creato da un essere umano e quello che invece è il prodotto dell’intelligenza artificiale. E’ una sorta di filigrana elettronica, costituita da un insieme di informazioni poste all’interno di un file, visibili o nascoste, in modo che questo sia liberamente accessibile, ma contrassegnato in modo permanente.

Elemento che diventerà sempre più importante nella catena creativa del valore, a questo proposito Shelley Palmer. scrive “L’IA generativa solleva una serie di domande su copyright, proprietà, creatività umana e provenienza dei contenuti. In linea con queste domande, Microsoft sta assumendo una posizione pro- attiva. Mentre i confini tra realtà e contenuti creati dall’intelligenza artificiale continuano a confondersi, il gigante della tecnologia sta intensificando una nuova iniziativa: filigranare (watermarketing)  immagini e video generati dall’intelligenza artificiale. Alla sua conferenza annuale Build, Microsoft ha annunciato le funzionalità imminenti per il suo Bing Image Creator and Designer, che consentirà ai consumatori di verificare se il contenuto è stato creato dall’intelligenza artificiale”.

Questo  sistema utilizza metodi crittografici per firmare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale con metadati sulla sua origine, ma per leggere la firma, le piattaforme dovranno adottare la specifica interoperabile Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA), uno standard sviluppato con il contributo di pesi massimi del settore tra cui Adobe, Arm, Intel e Truepic.

“La mossa di Microsoft è in linea con le più ampie tendenze del settore. Man mano che l’IA generativa prende piede, anche altre aziende stanno adottando meccanismi per tracciare la provenienza dei media – spiega Palmer- . Google ha iniziato a utilizzare i metadati incorporati per segnalare i media visivi creati dall’intelligenza artificiale, mentre Shutterstock (insieme alla startup AI Midjourney) ha implementato linee guida per indicare quando il contenuto è stato prodotto da uno strumento di intelligenza artificiale generativa.

Questi sforzi saranno sufficienti in un settore in cui non tutti i player hanno adottato standard simili? L’iniziativa di Microsoft sarà il catalizzatore per un’adozione diffusa o è solo una goccia nell’oceano? La risposta dipende dal fatto che altri giganti del settore seguano l’esempio e se i consumatori richiedano maggiore trasparenza nei contenuti che consumano”.

Siamo ad una nuova svolta epocale  e i prossimi mesi indicheranno la strada e capiremo se il watermarketing segnerà la prossima Grande Mutazione.

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.