Ars Electronica 2019: Out of the box

Ars Electronica in questi ultimi 40 anni ha usato i metodi dell’arte e la sensibilità degli artisti per osservare e analizzare possibili trasformazioni future così come quelle attuali. Nel manuale dedicato all’anniversario importante si legge: “Il principio secolare del pensiero artistico è l’ azione “che rende visibile l’invisibile”, la curiosità di guardare cosa c’è dietro le quinte e l’impulso di fare qualcosa di meglio, l’insoddisfazione di risposte semplici, lo scetticismo verso soluzioni predefinite, una creatività senza sosta nel cerca nuovi modi e mezzi – tutti questi sono fattori, originari dell’ecosistema artistico, che sono perfettamente adatti per aiutare a formulare le prospettive illuminate, critiche e qualificate di cui abbiamo urgente bisogno nel nostro cammino verso il futuro”.
“Un percorso che deve tenere conto dei problemi del presente non meno di quanto abbia bisogno delle visioni di un futuro migliore.
La storia di Ars Electronica e la sua moltitudine di progetti artistici visionari, i cui scenari futuri, sia positivi che negativi, sono sempre più numerosi diventate realtà, serve per dimostrare l’efficacia di collaborazione tra arte, tecnologia e società. Il potere visionario di
quelli che hanno fondato Ars Electronica 40 anni fa è enorme ed è sotto gli occhi di tutti.
“Out of the Box” ha diversi significati molto diversi. Da un lato, si riferisce al prodotto pronto: dispositivi orientati al consumo e all’intrattenimento e ai mondi digitali dei social media”.

Anche qui si parla di dati, dell’impossibilità di decidere da soli come vengono utilizzati i dati e le informazioni che generiamo.
Si parla di guinzaglio digitale per il quale paghiamo anche
prezzi elevato. Come spesso accade nella storia, il
il declino della creatività e dell’innovazione inizia con l’arrivo del
successo economico.

Siamo in un momento di crisi ed ecco perché dovremmo sfruttare questa occasione per riformulare le nostre domande sul futuro e concentrarci non solo su ciò che la tecnologia rende possibile, ma su ciò che desideriamo farne.

In apertura Symposium Derrick de Kerckhove e domenica Roberto Viola interverrà su European Platform for Digital Humanism.


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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.