Intervista a Cristina Di Silvio Consulente legale dell’INTERNATIONAL INSTITUTE FOR DIPLOMATIC RELATIONS COMMISSION FOR HUMAN RIGHTS, registrato presso il Department of Economic and Social Affairs delle NAZIONI UNITE (equivalente al grado di Vice Console); Membro del comitato consultivo per AK Group Global LTD London per Malta e Italia; Ambasciatore per Global B2B Collaboration Italia e Malta; Ambasciatore globale Italia e Malta per Women Empowered Global; UNITED STATES FOREIGN TRADE INSTITUTE: Direttore delle relazioni internazionali per la Comunità europea; Direttore generale nella capitale di La Valletta, Repubblica di Malta; Direttore regionale per la capitale di Roma. BUONA LETTURA!
La sua è un’esperienza poliedrica: diplomazia, diritti, impresa: quali dei 3 mondi l’ha appassionata di più?
“Francamente tutti e tre i mondi allo stesso modo. Fortunatamente i miei incarichi mi fanno vivere esperienze professionali in un mondo eterogeneo e ricco di diversità visto che la mia attività si svolge sia in campo nazionale che in quello internazionale. Ho quotidiani ed assidui contatti che spaziano dal settore imprenditoriale a quello istituzionale, da quello diplomatico a quello politico ma anche con gente comune, amici, colleghi insomma vivo un mondo ricco di aspetti e sfaccettature che arricchiscono la mia professionalità ma anche la mia vita personale. Ma l’attività che mi rende più orgogliosa è quella legata alla solidarietà: ho cominciato come volontaria all’Ospedale Bambino Gesù e poi con la Caritas e per questo motivo ho fatto diverse missioni all’estero”.
Per affrontare le sfide più pressanti nel mercato sempre più globale e interconnesso con l’avvento dell’IA, servono le regole?
“Ritengo che regolamentazioni più severe siano opportune in uno scenario globale in frenetico cambiamento. L’impatto degli scambi commerciali sull’ambiente, ad esempio, dipende soprattutto dalle politiche ambientali e dalle strategie di sviluppo sostenibile che verranno attuate globalmente. Non esiste una relazione lineare tra crescita economica e impatto sull’ambiente e, al contrario, sarà difficile raggiungere, a lungo termine, uno sviluppo ecologicamente sostenibile in assenza di una crescita economica che dovrà essere doverosamente regolata da norme eque e stringenti. Con la crescente adozione delle tecnologie di IA Generativa ci stiamo dirigendo verso un’epoca in cui le misure di sicurezza devono essere evidentemente dinamiche, intelligenti e adattabili proprio come le tecnologie stesse che intendono proteggere. In concreto, l’IA è destinata a diventare sempre più un elemento fondamentale nel ridurre i rischi per gli utenti e aumentare la consapevolezza della sicurezza all’interno delle organizzazioni e per questo motivo la regolamentazione è di essenziale interesse”.
Cybersicurezza: come affrontare i continui mutamenti normativi e lo sviluppo tecnologico?
“Sicuramente la cultura è la base. Quindi formare, educare e coinvolgere. La formazione sulla sicurezza è fondamentale per lo sviluppo culturale. Bisogna adoperarsi costantemente per sviluppare nella maniera più capillare possibile una solida cultura della sicurezza informatica poiché essa è una componente essenziale della conformità normativa. Come facilmente comprensibile la cultura della sicurezza informatica non si ottiene da un giorno all’altro, ma è un processo che richiede molto impegno, coinvolge diversi elementi chiave, necessita applicazione e molto tempo per svilupparla nel migliore dei modi. Questo obiettivo così importante può essere raggiunto solo attraverso un programma di formazione continua sulla consapevolezza della sicurezza aperto ad una platea la più vasta possibile”.
Da donna ha avuto maggior difficoltà ad affermarsi nel suo settore?
“Purtroppo talvolta accade ancora oggi che essere donna sia una discriminante per cui abbiamo bisogno di lavorare e di lottare più degli uomini, specialmente nel settore della finanza e del business in cui essere competenti e sicure di sé può diventare un impedimento perché, nella mentalità occidentale, sovente la donna purtroppo non è vista come una entità in grado di gestire un’attività complessa come questa…sembra incredibile eppure è così. Ma devo riconoscere che la mia attività viene sempre più apprezzata e questo mi ha consentito di ricevere anche due Lauree ad Honorem e molteplici premi e riconoscimenti prestigiosi che mi rendono profondamente orgogliosa del percorso fatto sin qui”.
Cosa consiglia alle giovani donne che vogliono emergere?
“Consiglierei di impegnarsi sempre al massimo sia negli studi che nel lavoro. La gavetta, che per quanto mi riguarda, è stata lunga ed impegnativa, mi ha formato ed ha contribuito a irrobustire il mio carattere e a rendermi resiliente. Gli inizi, come del resto credo sia avvenuto per tutti, sono stati molto duri e impegnativi ma senza questo percorso intensamente formativo credo francamente che non avrei potuto raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata”.
Un cammino difficile?
“Non è stato affatto facile ma, d’altra parte, ritengo che, la competenza, il carattere e la perseveranza debbano essere gli strumenti con i quali farsi conoscere ed apprezzare. Ed anche combattere l’arroganza e le prevaricazioni che sono spesso presenti negli ambiti professionali soprattutto a discapito delle donne. Per questo motivo non manco mai di aggiornarmi costantemente continuando a studiare e seguendo attentamente tutte gli accadimenti che avvengono in campo nazionale ed internazionale con le loro possibili implicazioni. È un percorso che richiede impegno e concentrazione ma con costanza si può riuscire ed avere grandi soddisfazioni. L’importante è non perdere mai di vista i propri obiettivi e perseverare sempre ed è questo che consiglierei senz’altro a tutte le giovani che vogliono intraprendere questo percorso”.