Per Confindustria Radio Televisioni a Strasburgo è stata persa una battaglia di civiltà e giustizia, ha vinto il colonialismo culturale ed economico e la capacità di disinformazione dei giganti della rete.
La clamorosa bocciatura del testo di direttiva copyright avvenuta a Strasburgo scrive una pagina nera nella storia del nostro Continente, destinata, se non si recupera un testo equilibrato, a umiliare la cultura, la creatività, l’economia stessa delle attività legate alla proprietà intellettuale europea.
La libertà d’espressione e la democrazia hanno perso a favore di una attività di lobbying non trasparente, operata tramite un utilizzo senza precedenti della rete – una vera e propria persuasione occulta – pesante dal punto di vista dei contenuti e della capacità economica messa in campo. Le voci di centinaia di migliaia di lavoratori, che nei diversi ruoli alimentano la ricchezza e l’industria culturale, creativa e informativa d’Europa e i loro diritti, sono stati sovrastati da una campagna di disinformazione strumentale che ha coperto il valore autentico della posta in gioco: il diritto del lavoro intellettuale, dell’opera dell’ingegno e delle imprese che ne organizzano la produzione a essere remunerati.
Confindustria Radio Televisioni ritiene che libertà del web non debba significare saccheggio del lavoro altrui ed ingiusto profitto dei colossi della rete. I diritti della produzione intellettuale sono veri diritti di libertà e di democrazia.
Presidente