di LUCA PROTETTI –
Le smart Tv e i set-top-box ibridi, capaci di ricevere sia la televisione lineare convenzionale (digitale terrestre, satellite) che contenuti via broadband (Internet via wired/wireless connection) si stanno diffondendo rapidamente sul mercato dell’elettronica di consumo. Uno scenario che offre nuove opportunità non solo per gli operatori storici del mercato audiovisivo (broadcaster) ma anche ad altri soggetti coinvolti nel processo di mutazione televisivo, come i costruttori di elettronica di consumo (televisori, Set-Top-Box), gli operatori di videogame, quelli informatici (Apple, Google) e gli operatori delle Telecomunicazioni. Questi ultimi sono fortemente impegnati nello sbarco della Tv sulla banda larga che cambia di fatto il modo di intendere l’intrattenimento televisivo, aprendo nuove finestre sul web. Con tablet e smartphone cambia anche il modo di fruizione dei contenuti che disponibili anche sui dispositivi mobili ti seguono ovunque. In Italia è sicuramente all’avanguardia la piattaforma Cubovision di Telecom Italia che oltre alla normale offerta della Tv digitale terrestre free offre un ampio bouquet di servizi e contenuti. Ventisette canali tematici che offrono film (6 canali di cinema che in un anno offrono più di 1000 titoli), serie Tv, documentari d’autore, cartoni animati, una ricca videoteca on demand con oltre 1.500 ore mensili di programmazione e il meglio del mondo del web, oltre a musica e libri con Cubomusica e Cubolibri.
Un nuovo concetto di visione, personale e interattiva, che trasforma il palinsesto in un menu. Una programmazione su misura, quando si vuole e soprattutto dove si vuole con le nuove applicazioni che permettono di portare la propria Tv sui dispositivi mobili. Anche Cubovision infatti è disponibile su numerose piattaforme: attraverso il decoder, sulle Smart Tv che integrano il servizio e sui lettori blu-ray, da PC attraverso il sito www.cubovision.it e ovviamente in mobilità, grazie alla nuova applicazione su Android e Apple con cui è possibile vedere anche le partite della Serie A TIM di calcio.
“Questo tipo di servizi a valore aggiunto ha un impatto su chi utilizza il broadband per i contenuti digitali. Interessa quindi nel breve periodo le fasce più evolute della popolazione”, spiega a Media Duemila Paolo D’Andrea, responsabile Innovative VAS di Telecom Italia, facendo un’analisi dell’attuale situazione del mercato. “Ma quando questi servizi saranno un po’ più noti e magari ancora più semplici e accessibili allora sarà possibile coinvolgere quegli utenti che oggi sono tagliati fuori dall’utilizzo del broadband perché non possiedono un PC oppure non hanno grande confidenza con le nuove tecnologie”.
In quest’ottica i tablet potrebbero essere un importante strumento di divulgazione per questi nuovi servizi di intrattenimento evoluto: “I tablet infatti sono un’ottima sintesi tra la Tv e la navigazione in rete. Inoltre ci sono persone che finora non hanno adottato la banda larga nelle proprie abitazioni, ma hanno un tablet. La nostra offerta consente di portare l’intero abbonamento Cubovision, che costa meno di una pay-per-view, su tutti gli altri device. E’ anche da qui che nasce l’idea di portare il calcio sui dispositivi mobili, per i quali abbiamo fatto importanti investimenti sulla nuova tecnologia LTE (4G, ndr) al fine di garantire una copertura ancora più adeguata anche per questo tipo di servizi”.
Attualmente Telecom Italia può contare su 250mila Tv connesse già predisposte con l’App Cubovision. L’obiettivo è arrivare entro un anno e mezzo a circa un milioni di clienti: “Non è ancora un fenomeno di massa – sottolinea D’Andrea – ma neanche per pochi intimi. E’ un mercato che si sta diffondendo. Oggi chi inizia ad utilizzare questo tipo di servizi dedica un terzo del proprio tempo alla loro fruizione lasciando il resto alla Tv tradizionale. L’obiettivo è di rendere sempre più accessibile il prodotto e per questo stiamo lavorando da tempo con i grandi distributori di Tv connesse, come LG e Samsung, e con i produttori di game console, per fare in modo che l’utente possa accedere ai nostri servizi anche attraverso diversi strumenti”.
La sfida sulla Tv aumentata è già aperta e coinvolge come detto vari attori, vecchi e soprattutto nuovi, come i giganti dell’elettronica e di internet. E’ infatti di questi giorni l’annuncio del lancio mondiale su larga scala (circa 80 paesi) della Google Tv, in particolare di due nuovi set-top-box di Sony progettati per la Smart Tv di Mountain View. La televisione di BigG ha già avuto ottimi risultati negli Stati Uniti, Canada Australia e Regno Unito e ora forte dell’accordo con Euronews, annunciato all’IFA di Berlino, prova ad allargare i suoi confini in un mercato in rapida ascesa, per il quale le stime di vendita sono pari a 480 milioni di box e Tv entro il 2016. Per il momento però Google Tv non sarà lanciato in Italia, poiché, in questa fase, il lancio coinvolge paesi in cui i preparativi per l’adozione della piattaforma “Google Tv” sono stati completati e in cui l’infrastruttura di rete e la penetrazione di internet sono fortemente sviluppate.
Luca Protettì
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