Domenico De Masi, promotore della ricerca: “Come evolverà la cultura nel prossimo futuro?” ha riunito esperti di diversi campi e discipline per capire dove andiamo Derrick de Kerckhove fra questi. Il Metodo Delphi è quello usato per la realizzazione della ricerca presentata alla Camera con l’onorevole Luigi Gallo, presidente commissione cultura della Camera dei Deputati. Mi ha subito colpito il profilo tracciato del tipico lavoratore della società delle informazioni impegnato a inserire e analizzare i dati, a effettuare simulazioni, a setacciare internet, a divertirsi con i videogiochi, a guardare dei video in streaming, ad ascoltare la musica online e a comprare azioni su Internet. Nello svolgimento di tutte queste attività così diverse, l’utente lavorerà sempre con gli stessi strumenti e gli stessi comandi: un monitor e un mouse, un browser, un motore di ricerca e i comandi taglia, copia, incolla, cancella e trova.
Ho selezionato alcune linee guide dalla ricerca che sarà pubblicata nei prossimi mesi e che vuole rispondere a queste domande: da qui al 2030 quale,tra le quattro culture(umanistica, scientifica, sociale, virtuale),svolgerà un ruolo preminente? Chi vincerà specializzazione o cultura generale? I saperi teorici sono desinati a scomparire e le competenze pratiche a prendere il sopravvento?
I giovani saranno familisti infedeli, credenti non devoti, connessi, con scarsa memoria di lungo termine, intenti a sviluppare la propria identità sui social piuttosto che dentro di sé, disponibili verso nuovi valori e nuove forme culturali.
La musica continuerà a essere il principale linguaggio espressivo di riferimento delle nuove generazioni, con la sua capacità di aggregare ed emozionare. Confermerà il suo ruolo di bandiera unificante, motore propulsore e colonna sonora di un percorso sociale comune.
Nel 2030 uno dei problemi del cambiamento repentino e veloce sarà l’impossibilità di introiettarlo. Si finirà per fruirne soltanto a livello superficiale. Per una vera trasformazione sarà necessario un cambiamento ideologico che difficilmente deriverà da un’innovazione tecnologica.
Tempo e spazio continueranno a essere doppiati dal “tempo reale” e dallo “spazio virtuale”.
La cancellazione dei confini dello spazio produrrà una nuova consapevolezza spaziale e nuove forme di cosmopolitismo.
L’influenza delle innovazioni tecnologiche sull’economia e sul mercato del lavoro sarà resa sempre più incisiva da:
- emergere della “app economy”;
- sviluppo della robotica e della “fabbrica intelligente”;
- “manifattura additiva” (stampa 3D);
- domotica e “Internet of things;
- sviluppo e trattamento dei Big Data.
Le persone avranno a loro disposizione un’infinita gamma di possibilità di apprendimento continuo e personalizzato.
Sarà sempre più diffuso l’e-learning per permettere a chiunque di apprendere senza doversi spostare fisicamente.