L’edizione 2018 di Nostalgia di Futuro, organizzata dall’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila, si avvarrà della partnership di Federmanager, una delle principali associazioni italiane che rappresenta il mondo del management. Il binomio sarà l’occasione per indagare in che direzione sta andando il giornalismo, l’informazione, la comunicazione in tempi di società complesse e iperconnesse. A pochi giorni dall’evento abbiamo intervistato il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla.

Presidente Cuzzilla, quest’anno l’edizione del Premio Nostalgia di Futuro, che ogni anno ricorda Giovanni Giovannini, storico presidente Fieg, si pregia del partenariato di Federmanager. Giornalismo e management oggi dovrebbero andare di pari passo secondo lei? Può fornirci una panoramica della sua visione sul management attuale?

In questi anni, il management industriale ha imparato ad andare avanti da sé, non è stato fermo davanti alla crisi economica e non è rimasto in attesa di provvedimenti dall’alto. In un mercato sempre più globalizzato e orientato all’innovazione, è di fondamentale importanza che le imprese si dotino di competenze manageriali se non vogliono perdere in competitività. Riuscire a comunicare all’esterno questa visione e i tratti identitari del management è un impegno costante della nostra Federazione. Significa far evolvere la cultura di impresa, aiutare le Pmi a cavalcare il cambiamento invece che subirlo, a fare gli investimenti che servono per managerializzarsi. Anzi, dirò di più: disegnare un’immagine fedele del manager è uno dei punti cardine del programma di questa Presidenza. Sono convinto che sia finito il tempo degli stereotipi che identificano la categoria come una élite di privilegiati, mentre la verità è che ci sono migliaia di professionisti che dalla mattina alla sera sono al lavoro con competenza e tenacia per migliorare la produttività e, quindi, generare benessere per il Paese.

In questi mesi con Media Duemila abbiamo affrontato più volte il tema delle start-up, delle opportunità e dell’importanza che rivestono per i giovani nelle economia del futuro. Come Federmanager incide in questo campo?

La nostra Federazione è fortemente impegnata da tempo per favorire la nascita e il consolidamento delle imprese innovative attraverso lo sviluppo di competenze manageriali, anche avvalendosi del contributo della bilateralità. Negli ultimi anni abbiamo approvato molti progetti che riguardano l’innovazione, i giovani talenti, la nascita e della crescita delle start-up innovative ad alto contenuto tecnologico. La nostra partecipazione nell’ambito della specifica sezione “Start Up” del Premio è stata ideata per dare visibilità alle nuove realtà che hanno raggiunto importanti risultati economici e qualitativi. È un settore in crescita che supportiamo anche mettendo a disposizione i nostri colleghi in pensione che si propongono come mentor per trasferire alle nuove generazioni le competenze manageriali per costruire un’impresa. Spesso infatti le start-up nascono con un’idea creativa a forte contenuto d’innovazione, ma poi si perdono nel confronto con il mercato. Noi le aiutiamo a diventare imprese vere e proprie.

In questi anni la comunicazione è cambiata, il giornalismo è cambiato, il marketing altrettanto. A che punto siamo nel campo del management e dove stiamo andando?

Oggi il digitale è diventato il vettore del cambiamento. Il suo impatto riguarda tutti i settori, è trasversale. Ai manager è richiesto di sviluppare competenze digitali sempre più elevate, di sviluppare attenzione alla tecnologia, di gestire i processi di automazione. Rispetto alla media Ue, trainata verso l’alto dalla Gran Bretagna (50%) e dalla Germania (39%), l’Italia può vantare solo un 29% di competenze digitali elevate diffuse tra i soggetti in età lavorativa. Il resto della nostra forza lavoro possiede competenze digitali definite medie (nel 36% dei casi) o basse (35%). È chiaro pertanto che, dal vendite alla comunicazione, per tutte le funzioni aziendali la risposta da dare si chiama formazione. Prendiamo l’esempio dell’intelligenza artificiale oppure della robotica. Gli avanzamenti sono straordinari e sono destinati a rivoluzionare i modelli organizzativi e di business. Non dobbiamo temere i robot ma reagire investendo nella qualità del lavoro di tutti, che è la sfida più grande che dobbiamo affrontare.

Stefano Cuzzilla Federmanager

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Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.