Le donne ai vertici delle istituzioni sono assenti: l’Italia in ritardo. L’eccezione è Marta cartabia alla Corte costituzionale. “La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deliberato per il prossimo 14 luglio la pronuncia di due importanti decisioni: l’elezione di due componenti del Garante per la protezione dei dati personali e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, e il rinnovo delle Presidenze delle Commissioni permanenti”. Si legge in una lettera inviata da 42 deputate, appartenenti a diversi gruppi parlamentari, al presidente della Camera, Roberto Fico. La ricerca condotta la “lecostituzionaliste” ( rete composta da circa cento giuriste e studiose ) è stata presentata in un webinar moderato da Luisa Pronzato ( Corriere della Sera) con la partecipazione di Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità.
#Datecivoce è l’iniziativa delle deputate che hanno voluto scrivere al primo ministro Conte per promuovere la presenta delle donne nei luoghi decisionali del Paese in vista delle nomine delle Authority. Le deputate invitano a garantire pari rappresentanza di genere all’interno delle proposte che saranno avanzate. Nel documento si legge: “Non si può certo dire, per quanto riguarda le Authority, che nel mondo culturale, accademico e delle professioni non vi siano donne impegnate con competenza attorno ai temi che sono chiamati ad affrontare i due organi di garanzia. Né si possono chiudere gli occhi di fronte al fatto che in una legislatura come l’attuale, nella quale si registra la percentuale più alta di deputate della storia repubblicana (35,71%), le Presidenti di Commissioni permanenti sono appena 4 su 14, nonostante chiunque segua i lavori parlamentari possa vedere che le deputate sono parte attiva e consapevole tanto nelle Commissioni quanto nell’Assemblea. Dalla promozione di figure femminili nei ruoli apicali delle istituzioni – così come delle imprese, delle organizzazioni sociali, dei corpi dello Stato – dipende la qualità della nostra democrazia, che non può continuare a sottostimare il valore rappresentato da oltre la metà della popolazione”.
“Negli ultimi anni, dando seguito a quanto sancito dagli articoli 3 e 51 della Costituzione, il Parlamento ha varato leggi elettorali contenenti efficaci norme antidiscriminatorie; lo stesso è stato fatto per i sistemi elettorali dei Comuni, e lo stesso ha fatto la maggioranza delle Regioni. Di recente, il Governo è dovuto intervenire per fare in modo che in tutte le Regioni che andranno prossimamente al voto siano presenti meccanismi elettorali tali da garantire un’adeguata rappresentanza di genere. Sarebbe grave se il Parlamento, che legifera in questa positiva direzione, contraddicesse poi questi principi al momento di eleggere i vertici dei propri organi interni o di designare i componenti delle Authority”.
La conclusione delle deputate : “Per questo rivolgiamo un appello al Presidente della Camera dei deputati nonché alle Presidenti e ai Presidenti di Gruppo, affinché nelle proposte che verranno avanzate il prossimo 14 luglio si assuma quello della rappresentanza di genere come un tema fondamentale per il riconoscimento del merito e delle competenze femminili, e quindi qualificante per il prestigio della Camera dei deputati”.