I milioni di dati che circolano siamo noi. È tempo di prenderne coscienza. Siamo tutti piccole Trilly (la fatina di Peter Pan) perché lasciamo la scia, il problema è chi la raccoglie, la immagazzina, la seziona, la conserva e la usa. La persona digitale è in un certo senso anche Re Mida, ma non per se stessa. Dalle smart cities allo smart Planet, e cioè il villaggio globale compiuto e super intelligente, non c’è un gran passo da fare. Gli esperti dicono che si possono costruire macchine che si fermano automaticamente ai semafori, che ogni piccola e grande azione può essere seguita, monitorata ed anche impedita. Ogni nostro movimento è captato, fisico o digitale che sia, averne coscienza oggi è determinante per vivere consapevolmente l’Era elettrica. Ecco perché Media Duemila e l’Osservatorio TuttiMedia hanno promosso  e continuano a proporre approfondimenti su argomenti determinanti per la costruzione della nuova società eticamente sostenibile. Purtroppo troppo spesso essere i primi non aiuta.  Intravedere linee di evoluzione più o meno di successo per l’impresa, per l’uomo, per tutto il nostro mondo e quanto facciamo da 20 anni con l’associazione TuttiMedia. Nel 2010 segnalavamo che  A Bluffdale (USA) è stato costruito un centro spia internazionale che avrebbe dato accesso al computer di tutti senza  nessuna autorizzazione preventiva.

Derrick de Kerckhove scriveva nel suo articolo “le caratteristiche della persona digitale”: Nel futuro immediato (2-3 anni) si impone la necessità di una particolare attenzione sociopolitica al fine di trovare un equilibrio legale ed istituzionale tra l’invasione della privacy e le libertà del cittadino; sul piano dell’educazione sono necessarie nuove pedagogie per la gestione della persona digitale. La quantità di dati che coinvolgono sia l’individuo che l’impresa pone subito un nuovo problema legato all’immagine ed alla reputazione, come saranno gestiti? Insegnare a gestire la propria immagine in rete è già una priorità. Cosa vogliamo chiedere alla legge per implementare la protezione della persona digitale? La mia domanda è come sarà possibile seguire con ipertinenza le esigenze di questa persona digitale?

E conclude: “Costruire un ambiente idoneo alla persona digitale non è lavoro da poco e necessitiamo di tutte le competenze possibili. In questi giorni ho letto una ricerca interessante sul numero di like che i quotidiani guadagnano in rete. Ebbene per ogni copia di quotidiano diffusa in Italia si registrano 1,67 likers. La curiosa anomalia italiana porta il Paese ad essere l’unico ad avere più likers che copie diffuse. In spagna il rapporto è 0,65, in Francia 0,59, negli USA 0,41, in Gran Bretagna 0,21 ed in Germania 0,17”.

Allora (siamo nel 2012) le nostre riflessioni  erano un segnale debole…

 

Leggi lo speciale di Media Duemila dedicato alla persona digitale

Trilly

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.