“Per capire il futuro bisogna tornare al passato, qui in questa sala voi siete tutti già transumani”. A dirlo è Derrick de Kerckhove a Ivrea dove per ricordare Gian Roberto Casaleggio si parla di “Capire il Futuro”. L’ibridazione, l’intelligenza Artificiale, Blockchain, transumanesimo sono le parole chiave di questa giornata passata anche con Luigi Di Maio (arrivato nel primo pomeriggio). Ma è il sociologo a spiazzare perché ricorda ai presenti che il piccolo telefono nella tasca di tutti contiene pezzi di memoria, ci aiuta a dare giudizi, ad arrivare…

“I greci hanno creato la nuova razza umana degli individui con linguaggio interiorizzato – dice de Kerckhove – ma i vostri figli mettendo la memoria nel telefonino fanno sì che l’interiorità esca dal corpo e si trasformi in dati e algoritmi. Il mio inconscio digitale, ormai, è sotto gli occhi di tutti eppure parliamo di transumanesimo senza capire che il transumano non è un uomo tecnologico ma semplicemente l’uomo che ha cambiato politica e psicologia. Sul piano psicologico il nostro essere privato sta uscendo, le nostre facoltà migrano sugli schermi”.

E sul lavoro il sociologo belga canadese ora in Italia, dice che non dobbiamo pensare alla disoccupazione come uno stato solo di mancanza di soldi, ma ancor più grave di non essere coinvolti attivamente con la realtà e la società.

Ed a proposito di connessione Marco Travaglio dichiara di essere completamente disconesso, di amare i giornali di carta e di essere rammaricato perché non ha visto grandi cambiamenti nella gestione Rai attuale. Nella sessione Smart Cities l’amica Francesca Bria , CIO della città di Barcellona parla di innovazione reale, di una città che cresce a misura di cittadino con la partecipazione attiva di tutti gli attori della vita comunale.

Francesca Bria è brillante, la conosco da tempo, Barcellona è cambiata anche grazie a lei: “Siamo bravi in Europa – dice – tanto che le nostre migliori Start Up finanziate dalla comunità europea vengono poi comprate dai grandi player americani”. A Davide Casaleggio l’ultima parola che ci cristallizza sul concetto di nuovo Rinascimento, di cui Media Duemila parla da tempo: ” Un nuovo Rinascimento”, che va però affrontato, interpretato, decodificato e, in definitiva, guidato – conclude – con l’uomo mettere al centro di questa rivoluzione tecnologica”.

E come diceva Victor Hugo: “Il futuro ha vari nomi. Per i deboli si chiama impossibile. Per i timorosi si chiama sconosciuto. Per gli intrepidi si chiama ideale”.

Articolo precedenteFascicolo Sanitario Elettronico: serve cultura d’innovazione per diffonderlo
Articolo successivoLa Berkeley Entrepreneurs Association sceglie Peekaboo per formare giovani imprenditori
Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.