Nel 2006 gli esperti dell’ Università della Columbia Britannica (University of British Columbia, UBC) hanno proposto una lista di ipotesi per la prossima Grande Mutazione, la “Next Big Thing”. Eccola: droga su misura per ciascun uomo; sostituzione dei combustibili fossili con i biocarburanti a base di legno; capacità di valutare le emozioni degli animali; un sistema scientifico che elimini le nuove malattie velocemente e globalmente; segway (scooter elettrici) per persone disabili; esistenze alternative in mondi virtuali paralleli; boom delle ricerche contro l’invecchiamento; nuove prospettive scientifiche per la fede; superamento delle problematiche legate agli aspetti morali relativi al progresso nel settore della riproduzione assistita; una cultura di video virali, o di globale mobilitazione. Nessuna delle ipotesi sopraelencate può essere scartata a priori, perché ciascuna rappresenta il punto di vista di uno specialista. Desidero però evidenziare che quando qualcosa comincia a colpire la coscienza dei media, ha buone probabilità di diventare la protagonista della prossima rivoluzione o Grande Mutazione. Twitter lo è stata nel 2007 e la Realtà Aumentata (AR) lo è ora nel 2010. A questo punto è opportuno porsi una domanda: da dove nasce questa idea della “Next Big Thing” o più semplicemente del prossimo cambiamento epocale? Una risposta ovvia è legata alla necessità di anticipare le tendenze e prevedere i cambiamenti. Già nel 2003 Michael Lewis ha scritto un best seller dal titolo “The Next Next Thing”, di anni ne sono passati ed anche di mode e di business più o meno vincenti. Per approfondire ulteriormente questo ragionamento è utile leggere cosa Wired propone in tre categorie. La prima elenca i concetti ormai vecchi, la seconda quelli superati e la terza quelle da tenere sotto controllo. Tra le cose vecchie il mensile statunitense include i concetti di immersione; ipertestualità; implosione; la teoria della lunga coda; i social network; Second Life; l’ubiquità; il digitale; la cultura; il corpo. Tra le cose ormai superate troviamo: frontalità; linearità; esplosione; mass media; trasmissione (Rete); località (frontiere); analogico; natura; mente. E finalmente ecco la categoria dei concetti da non trascurare: il punto di essere (KE Anker); IPERtinenza serenpidity (concetto legato alla ricerca su Internet e soprattutto al livello di soddisfazione dell’utente tra i dati che trova nel Web e le sue reali necessità. n.d.r.); auralità; comunicazione omeopatica; era del tag; l’oggettivo e l’immaginario condiviso; la realtà aumentata; l’era dei quanti; l’epoca post-galileiana; una mente ed un corpo globali; un’umanità auto-organizzata. Il momento post-galileiano è un concetto assolutamente determinante in questa analisi: lo si vive quando ci troviamo a ripensare la realtà che ci circonda, o ancora di più quando ci troviamo privi di convinzioni ed iniziamo a re-interpretare, per esempio il concetto di fluidità in rapporto alla fisica quantistica; di trasparenza; di moltiplicazione delle identità; di ubiquità; di onnipresenza; una epistemologia quantistica al di là della mitologia. Michel Cartier, un amico e studioso canadese delle problematiche legate allo sviluppo ed ai cambiamenti del Web, afferma che la maturazione di Internet si può dividere in tre fasi: Internet 1, l’infanzia che comincia nel 1970. In questa epoca nasce la Rete, fase in cui il modello broadcasting ancora sopravvive; con Internet 2 arriva l’adolescenza, siamo tra il 2000 e 2010. È il momento della sperimentazione sociale e dell’apprendistato per i milioni di utenti Internet che partecipano alla mediazione dei contenuti. Il modello narrowcasting favorisce la nascita e lo sviluppo delle nicchie. La maturità arriva con Internet 3, dopo il 2015, quando una vasta gamma di persone o gruppi di interessi avranno capacità nuove sia in ambito socio-politico che socio-economico. Il modello di base è IP ognidove o sempre connessi. Credo che le tendenze emergenti e i possibili cambiamenti a cui potremmo assistere riguardano il passaggio da Internet dell’informazioni a Internet delle cose (Neil Gershenfeld, Internet Zero), dai software su micro-computer a servizi offerti su dispositivi wireless (GPS, Cloud Computing); passeremo da una spinta tecnologia ad una massa che preme; da un mondo scarso di informazioni ad un mondo con flussi di informazioni abbondanti e continui; da un mondo che privilegia il fornitore ad un mondo che privilegia la domanda. In ultimo, ma non ultimo, arriviamo all’era del post capitalismo, affinché il capitalismo sia più umano ed adotti un’economia etica basata sulle relazioni sociali. Solo in questo modo arriverà il momento della democrazia partecipativa non disgiunta dal mercato. Il paragrafo dedicato alle tendenze non può che terminare con la Realtà Aumentata (the Augmented Reality). Facciamo i primi passi nella Realtà Aumentata, una magia reale possibile grazie all’Air Tag. Software esistenti permettono agli utenti, con device idonei, la connessione a siti che forniscono servizi di informazione sul luogo che si sta visitando. Per chi volesse approfondire segnalo il video http://www.youtube.com/watch?v=1De9YCeKz_A. La Sekai Camera, una macchina fotografica dotata di questo genere di software, si può paragonare ad un sistema di telecamere che mira ad unire i mondi virtuali e reali mediante un dispositivo digitale che assomiglia ad un mirino. E l’Air Tag, è un tag, con aspetto fluttuante, visibile sullo schermo della fotocamera, e che fornisce dati, immagini, messaggi vocali, video e web-link sui luoghi visitati. La novità consiste nella mappatura che è strutturata nel mondo reale ed in più fornisce informazioni raccolte da fonti quali gli utenti stessi. Per semplificare la vita degli utenti esistono gli Air Filters è cioè filtri che consentono agli abbonati di visualizzare informazioni in base alle preferenze o agli obiettivi del momento. Nel video (sempre sul sito YouTube) che si trova a questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=blBohrmyo-I, viene riportata la conferenza TED 2009, durante la quale Pattie Maes e Pranav Mistry hanno presentato la risposta del MIT all’Air Tag, che si chiama “Sesto Senso” ed è l’invenzione di due giovani giapponesi. La creatività e l’innovazione dei giovani continua proponendo sempre nuovi modi di sperimentare la realtà che ci circonda. Su YouTube ormai trovi di tutto, anche l’esperimento che hanno fatto le autorità cinesi per provocare una nevicata artificiale e sconfiggere in questo modo la siccità.. L’evento è stato filmato ed è d’attualità perché mentre sto scrivendo è in corso la conferenza sul clima. Anche se alcuni pessimisti disperano sulle future sorti del mondo, credo che anche in questo caso la tecnologia potrà aiutarci e difendere Madre Natura. Nel 1957 Marshall McLuhan diceva che con lo Sputnik l’uomo ha racchiuso il mondo naturale in un contenitore e ha fatto della Terra un’opera d’arte. Lo Sputnik ha visto la nascita dell’ ecologia, e dell’arte che sostituisce la Natura (1974). Le parole di McLuhan stanno a significare il passaggio di un’ epoca: l’uomo da quel momento non avrebbe più solo sfruttato il pianeta ma avrebbe cercato di programmarlo. Dopo tanti concetti, tante proposte di riflessione mi viene spontaneo concludere dicendo che la prossima grande cosa o la prossima Grande Mutazione può essere solo il mondo che noi vogliamo. Dunque www è uguale al mondo che desideriamo. Per arrivare ad un equilibro ideale fra tecnologia ed ambiente è evidente che abbiamo bisogno di una sensibilità globale e di accordi globali affinché ciò si possa avverare.

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