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Le comunicazioni globali istantanee avrebbero dovuto favorire una collaborazione a livello mondiale invece di mi tocca constatare il contrario e cioè come ho già detto e ripetuto in vari sedi  la pandemia ha provocato un’infodemia di notizie false, aiutata e favorita dai due fattori gemelli :insicurezza sociale e  perdita di identità. Il tema lo approfondisco nel supplemento Innovazione del Corriere della Sera in diffusione da 1 agosto.

Siamo alla crisi epistemologica all’industrializzazione delle notizie false e dei falsi profondi  derivanti dalla ‘verità alternativa’ e dalla post verità  alla crisi del senso  che si collega  alla pratica dell’IA nel processo decisionale umano. E qui arrivo al cuore della mia riflessione: la parola “intelligenza” non avrebbe mai dovuto essere associata a quello che è semplicemente il riconoscimento dei modelli e il calcolo statistico. E queste sono  solo due delle molte caratteristiche strutturali di ciò che costituisce un vero e proprio comportamento organico intelligente sia negli animali che negli esseri umani. Una di queste caratteristiche mancanti nell’IA è il senso.  La comunicazione umana trasportata negli algoritmi non ha più bisogno di senso, né di fare senso.

Con L’Osservatorio TuttiMedia di cui sono orgoglioso di essere direttore scientifico perché con i soci che rappresentano aziende e quindi interessi riusciamo da 25 anni a proporre riflessioni sulla punta deli’iceberg della trasformazione digitale. Quest’anno lo dedichiamo proprio all’Intelligenza Artificiale ed alle tante sue sfaccettature. il primo incontro post il 29 settembre  dalle ore 15.00 alle ore 1700 con esperti italiani e internazionali. Il mio invito é: Non lasciamo che la crisi epistemologia ci scoppi fra le mani. Possiamo vivere senza mani? Possiamo vivere senza senso?

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Derrick de Kerckhove
Direttore scientifico di Media Duemila e Osservatorio TuttiMedia. Visiting professor al Politecnico di Milano. Ha diretto dal 1983 al 2008 il McLuhan Program in Culture & Technology dell'Università di Toronto. È autore di "La pelle della cultura e dell'intelligenza connessa" ("The Skin of Culture and Connected Intelligence"). Già docente presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II dove è stato titolare degli insegnamenti di "Sociologia della cultura digitale" e di "Marketing e nuovi media".