di MARIA PIA ROSSIGNAUD
WikiLeaks, esempio di informazione da villaggio globale?
Si, assolutamente si. McLuhan diceva che nel futuro la metà del mondo avrebbe spiato l’altra metà ed avrebbe raccontato tutto sulla metà spiata. In più parlava di trasparenza sostenendo che “la trasparenza è parte del mondo dell’elettricità”. Ai suoi tempi non esisteva ancora l’idea di Rete così come ce l’abbiamo oggi e dunque i suoi ragionamenti si riferiscono generalmente ad un’era elettrica dove non è stato più possibile nascondere niente. Mi sembra che con WikiLeaks ci siamo.
Infine invito tutti a riflettere sull’immagine teorica del villaggio globale, sono certo che la maggior parte delle persone lo associa al paradiso terrestre, cioè un mondo di pace, coesione, condivisione e cooperazione. Al contrario McLuhan diceva che in un mondo globale si sarebbero senz’altro perpetuate e forse ingigantite tutte le rivalità e gli odi che la tradizione storicamente attribuisce ai cugini e agli stessi fratelli. Dunque il villaggio globale predetto è un luogo di grande tribolazioni, con frizioni ed incomprensioni totali . Il mondo dunque implode su se stesso e WikiLeaks ne è un esempio. L’implosione crea molta frizione ed angoscia, molta di più che nel passato. Il problema di oggi è legato alla scomparsa dei confini, dei limiti. Non abbiamo più “no man’s land” (terra di nessuno), non c’è più aria senza uomo.
Cosa significa per il mondo dell’informazione?
Non c’è più distanza fra informazione e utente che la riceve, lo spazio che intendo come “terra di nessuno” è un luogo simbolico dove si possono sedimentare le notizie, dove simbolicamente si possono creare aree di compensazione utili fra Paesi in conflitto. Adesso la notizia parte ed arriva, non passa più nessun tempo fra l’evento che crea la notizia e la sua diffusione. Siamo immediatamente colpiti dalla notizia e dalle sue conseguenze. Ecco appunto WikiLeaks, la notizia che fa il giro del mondo ripresa in streaming da tutti in ogni angolo del globo.
Il momento che viviamo è un tempo di transizione pari a quello precedente al Rinascimento. Spero che sia solo una metamorfosi, preludio di un nuovo rinascimento. Sono contento che con l’Osservatorio TuttiMedia e con Media Duemila abbiamo scelto di celebrare il centenario dalla nascita di McLuhan studiando il presente attraverso gli occhi, gli studi, le ricerche di giovani colleghi o aspiranti tali. Insieme, forse, unendo visioni e sperimentando l’oggi. Ciascuno con il proprio piccolo o grande bagaglio di esperienze potremo immaginare il futuro.
Maria Pia Rossignaud