Ore intense quelle trascorse insieme agli universitari e i relatori del seminario su “Disinformazione Democrazia  Elezioni” svolto presso la Rappresentanza della Commissione Europea a Roma, a pochi giorni dal voto europeo.

Ho portato  a casa un sentimento di convergenza di pensieri, competenze e esperienze di alto livello che permettono di vedere più chiaro nella nostra Nostalgia di Futuro.

I relatori punto per punto

Di Carlo Corazza (Capo Ufficio Parlamento europeo in Italia) ho apprezzato la sveglia: esiste un pericolo mortale per la democrazia se il giornalismo di qualità si fa sopraffare dalla disinformazione. Antonio Parenti (Capo Ufficio Rappresentanza Commissione europea in Italia) ritorna sul concetto parlando di quarto potere: la stampa deve ritrovare la sua forza per sostenere un’Europa democratica e forte. Abbiamo bisogno di giornalisti e informazione corretta. Ed arriviamo a Francesco Giorgino (Direttore Ufficio Studi Rai) che parla di informazione senza giornalismo e della differenza importante tra il verosimile e il falso. Il Verosimile è più nocivo del falso perché inganna in maniera più subdola.

Oggi il mondo è pieno di inganni informazionali che sono dovuti al fatto che, come dice Isabella Splendore (Responsabile Area giuridica e internazionale della Fieg) i giovani non leggono i giornali. Ma il punto è che non leggono e basta. Il passaggio dalla cultura alfabetica alla cultura digitale ci cambia, perché stiamo perdendo la struttura mentale che nasce dalla lettura e anche più dalla scrittura che ti permette di pensare in un modo disciplinato.

Di Luca Rigoni (Caporedattore e inviato Esteri Newsmediaset-TgCom24 e Conduttore Tg4/TgCom24) voglio evidenziare il suo concetto di piazza versus grattacielo: orizzontalizzazione e verticalizzazione, argomento importante! Mi ha fatto sorridere la definizione di ubriaco che in piazza diffonde una notizia che diventa così l’argomento principale. L’orizzontalizzazione della notizia attraverso i social esiste, come una orizzontalizzazione di tutte le operazioni mentali della società.

AI al servizio del giornalismo?

Giulia Pozzi (analista senior di NewsGuard) mi ha molto colpito per gli esempi pertinenti e, un po’ terrificanti di quello che può fare l’IA generativa. Il 30 novembre ’22 è  la data di non ritorno dell’IA che prima si presenta al servizio del giornalismo, al servizio di tutte le forme di relazione fino a che diviene generativa e prende il comando: questa è la differenza. IA e IA Generativa sono due cose diverse. Adoro il prebunking, veramente un’idea da seguire.

Saverio Vero (Rai Pubblicità) ha parlato dell’equilibrio instabile fra informazione e persuasione,  argomento riportato anche da Filiberto Brozzetti (Luiss) che indica il giornalismo come strumento di persuasione, cosa per me totalmente vera.

Strumenti del comunicare

Interessantissimo quello che dice Mattia Tarelli (Google) sulla cybersecurity, strumento utile per proteggere le persone e soprattutto chi ha incarichi particolari come i politici in rete. Tarelli mi ha colpito per la condivisione  sulla modalità di alterazione dell’algoritmo per far sì che le informazioni più affidabili vengano in testa alla ricerca: è una bella rivelazione.

Mihaela Gavrila e Christian Ruggiero, hanno invitato a riflettere sulle criticità dell’oggi: mancanza di intellettuali ed anche di una chiara connotazione del giornalista mainstream.

Con Giampiero Gramaglia (giornalista e professore alla Sapienza) sono d’accordo sull’importanza della verifica delle fonti: Zac Gershberg e Sean Illing nel libro  “The paradox on democracy  (il paradosso della democrazia)” dicono che senza la possibilità di verifica tutti hanno diritto, non solo alla parola ma alla pubblicazione, e il nostro modello di democrazia finisce.

Conclusioni

Da quanto ho appreso dai compagni di questo viaggio: nessuno teme l’IA se riusciamo a trovare un equilibrio di sviluppo e applicazione. Da studioso del cambiamento però nelle 4 mutazioni ci sono stati anche disastri. La scrittura greca cambiò il mondo ellenico, i romani hanno messo ordine più o meno; l’invenzione della stampa creò 200 anni di guerra di religione; l’elettricità portò due guerre mondiali. Oggi, con l’IA Generativa, viviamo un’adozione accelerata, dobbiamo adattarci ad una situazione totalmente nuova, capace di darci nuovi ed entusiasmanti modi di vivere, ma mi aspetto anche qualche “schiaffo”.

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.