di L. SERLUPI CRESCENZI
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È necessario ridurre la distanza tra le professioni e la formazione e dare l’avvio ad un nuovo scambio culturale tra l’Università e il mondo dei comunicatori professionisti. Questo è stato il tema dibattuto in occasione della presentazione del libro di Gianni Di Giovanni e Stefano Lucchini “Niente di più facile, niente di più difficile“, un manuale per conoscere a fondo gli strumenti della comunicazione. Per l’importante evento svoltosi nella illustre sede della FIEG a Roma si sono incontrati professionisti della comunicazione e rappresentanti dell’Università per dibattere sul mondo in cui siamo immersi, saldamente ancorato alla comunicazione intesa non solo come informazione.
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Oltre all’autore, Gianni Di Giovanni, erano presenti il direttore scientifico di Media Duemila Derrick de Kerckhove, massmediologo canadese e professore all’Università di Toronto e di Napoli, il Presidente FIEG Carlo Malinconico e il direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della “Sapienza” Mario Morcellini. L’acceso dibattito tra il mondo delle professioni comunicative e l’Università ha offerto spunti di riflessione efficaci per pensare un futuro in cui la mediazione culturale sappia costruire la capacità critica necessaria per districarsi nel mondo dei media. “L’Università deve parlare alla società – ha evidenziato Mario Morcellini – e la Media Education deve essere proposta fin dalla scuola per consentire di sperimentare scelte consapevoli e di partecipare attivamente alla vita politica e sociale”.
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“Il manuale di Di Giovanni e Lucchini – ha sottolineato poi Carlo Malinconico – è un importante strumento per poter analizzare da un punto di vista pratico e accessibile sia i media tradizionali come i nuovi media e orientarsi così tra comunicazione e informazione affinché la velocità del nostro vivere non impedisca il ragionamento. Peraltro – ha proseguito il Presidente FIEG – la lunga esperienza degli autori come comunicatori in aziende italiane di altissimo livello tra le quali Telecom, Enel, Confindustria e Eni, rende molto rigorosa l’analisi compiuta da quest’opera. Un osservatorio puntuale sulla società della conoscenza”. “Nel nostro tempo non è più possibile rinunciare alla trasparenza, ed efficacia e verità sono concetti destinati a completarsi – ha evidenziato Derrick de Kerckhove-. Si è creata una nuova etica della comunicazione – ha spiegato il direttore scientifico di Media Duemila – che ha reso possibile, ad esempio, la nascita di una figura che si colloca tra il comunicatore e il giornalista, qual è il blogger”.
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“Le voci si moltiplicano ma il comunicatore decodifica dal rumore di fondo la verità  – ha concluso l’autore Gianni Di Giovanni – ripromettendosi di redigere un nuovo lavoro proprio per non mancare le scommesse dell’innovazione. Niente di più facile, niente di più difficile 2.0 continuerà la strada del dialogo per una attendibile comunicazione efficace”.
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Livia Serlupi Crescenzi