Le postille di Paolo Lutteri –6 marzo 2025
Parliamo di storia. Anche senza date precise, ci sono circa diecimila anni di civiltà terrestre documentabili con l’archeologia: grafiti, tombe, ruderi, attrezzi, vasellame. Cacciatori, agricoltori, poi gli uomini fondano le religioni, le piramidi, i racconti epici, la filosofia, le repubbliche, i reami e gli imperi. Arrivano quindi alla scoperta di tutti i continenti terrestri, avviano la rivoluzione industriale. Nascono le lotte di classe, le grandi guerre, lo sviluppo tecnologico, la diplomazia, fino all’organizzazione politica del mondo intero nelle Nazioni Unite.
Concordia globale? No, concordia imperfetta. Oggi da riformare. Il valore del voto all’ONU non può essere affidato solo ai vincitori della seconda guerra mondiale. Né alla superficie del territorio delle Nazioni, né al numero di abitanti, né alla produzione interna, né al potenziale delle armi. Anche per una coscienza collettiva serve un equilibrio ragionevole, una condivisione di valori riconosciuti, forse una fusione di culture, almeno sui punti comuni.
La storia dell’umanità si è evoluta dai maneschi confronti tribali alla comunità tutta-connessa di oggi, quasi fosse un passaggio dai muscoli primitivi locali al senno ragionato planetario, dalle prove di forza al rispetto di diritti universalmente riconosciuti e all’impresa di uno sviluppo sostenibile per tutti.
Non torniamo indietro, cari presidenti, cari capi di stato, cari leader, care teste d’uovo saccenti, cari riccastri boriosi. Non siate rozzi, non siate infantili. Diecimila anni di storia ci guardano. Discutiamo, con dignità, troviamo soluzioni in un tavolo di dialogo e confronto sul bene comune. E anche in questa occasione l’onestà intellettuale dell’editoria e dei giornalisti potrà essere determinante sul pubblico.
Paolo Lutteri