La pandemia del Covid ha agevolato sia i mainstream-media sia i personal-network. Le notizie sui contagi e i lockdown fanno discutere in tv, alla radio, sui social, sul telefonino personale, dal momento che i bar e le piazze qualche restrizione l’hanno avuta. La salute è diventata un argomento, talvolta drammatico, di conversazione per giovani e adulti. Questo bombardamento mediatico ha rimescolato le carte dei valori e delle attenzioni. Ovviamente certe preoccupazioni limitano le libertà di movimento e di azione ma è improprio pensare che vi sia meno democrazia. La degenerazione della democrazia sta nell’individualismo, nell’intolleranza, nello sfruttamento delle persone, nelle frodi allo Stato (dalla pigrizia operativa all’evasione fiscale), nella gestione della burocrazia, nelle controverse istituzioni della politica e della magistratura… Lo sviluppo tecnologico intanto procede con apparecchi vecchi e nuovi, inseguito da un marketing aggressivo e dalle normative di controllo. Oggi, ecco qualche riferimento utile. Buon anno nuovo!
274 – DIGITAL TRENDS
Il Report di Global Media Intelligence raccoglie i dati di utilizzazione dei media in 43 mercati chiave nel mondo. Ecco le tendenze principali globali del 2021. Le vendite di desktop, laptop, tablet e smartphone sono stabili, come in una situazione pressoché di saturazione. Invece la penetrazione di smart tv è aumentata fino a raggiungere il 50%. E’ cresciuto anche il possesso di dispositivi domestici intelligenti, come sistemi di sicurezza e monitor del consumo energetico. Negli Stati Uniti, la quota ha superato il 20%. La televisione in diretta ha perso la leadership verso gli utenti di internet che guardano video digitali (incluso Youtube) e sono aumentati gli utilizzatori di video-on-demand e programmi in abbonamento. Nella maggior parte dell’America Latina e in molti paesi dell’Asia-Pacifico, gli utenti di internet trascorrono più di 3 ore al giorno sui social network e sulla messaggistica, ma in Europa i social media occupano meno di 2 ore al giorno. Nel Report è disponibile un’analisi dettagliata Paese per Paese.
275 – ADV FORECAST
Sempre ottimisti i pubblicitari! D’altronde se le previsioni fossero al ribasso, trascinerebbero giù i volumi. Dopo la crisi della pandemia iniziale, gli investimenti volgono all’insù. La crescita più vivace è quella del digitale, sia per le pagine web che per il supporto all’e-commerce che per la presenza sui social. La televisione tradizionale regge per la sua capacità di larga copertura simultanea anche se perde quote di mercato. La tv connessa a internet sarà una risorsa ibrida in più, come la radiofonia che sta diventando radiovisione. I mercati più ricchi restano gli Stati Uniti e la Cina, con i grandi provider big tech in evidenza. Nel mondo la stima di Group M è di un investimento, omnicomprensivo, di circa 750 miliardi di dollari nel 2021. In Italia: secondo Group M la crescita 2021 sull’anno precedente sarà globalmente del 13,8%, secondo Zenith del 12,4%. Ambedue gli istituti concordano in un ulteriore aumento del 5% nel 2022. Grandi spinte arriveranno dalla crescita prevista del PIL e dal rumore mediatico dei grandi eventi sportivi. I freni potranno essere attribuiti all’aumento dei costi delle materie prime e all’inflazione. Sotto la lente del fisco le sponsorizzazioni, gli endorsement e i ‘patronage’ che ormai sono senza confini e, benché contribuiscano a supportare istituzioni e cultura, ricoprono parte dell’elusione fiscale.
276 – UE: GO MEDIA!
Dopo oltre un anno di proposte e discussioni il Parlamento Europeo ha adottato a ottobre scorso il Piano d’azione decennale per sostenere la ripresa e la trasformazione dei media. Il Piano tiene conto dei cambiamenti del pubblico concomitanti con le innovazioni tecnologiche della lettura, della visione e dell’ascolto. Trasparenza e qualità delle notizie devono essere garantite anche nelle grandi piattaforme online, così come la responsabilità editoriale e il rispetto del diritto d’autore. L’Unione Europea deve incoraggiare e implementare i finanziamenti per le start-up digitali e i media locali e regionali, che sono definiti come pilastri della democrazia. Da tutelare anche il lavoro, combattendo la precarietà nel settore giornalistico. In sostanza il Piano affida agli Stati membri dell’Ue la realizzazione di una nuova alfabetizzazione mediatica, nell’interesse del pubblico per la libertà e lo sviluppo dei media. Buoni gli intenti, vedremo i risultati?