Tanti relatori illustri e tantissimi ospiti hanno preso parte alla quinta edizione del Premio “Nostalgia di Futuro”, organizzato dall’Associazione Amici di Media Duemila e dall’Osservatorio TuttiMedia in collaborazione con la Fieg, giovedì 24 ottobre presso la sede della Federazione Italiana Editori Giornali a Roma. La quinta edizione del premio, in ricordo di Giovanni Giovannini (per un ventennio presidente della Fieg), cade nel trentesimo anno della rivista Media Duemila, da lui fondata ed ora diretta da Maria Pia Rossignaud. Con il premio 2013, è partita la costruzione di un “Manifesto della Cultura Digitale”, che sarà presentato nel 2014 in Fieg.
Prima della premiazione, “Diritto all’oblio o oblio di ogni diritto?” è il tema su cui Azzurra Caltagirone (vicepresidente Fieg), Bruno Manfellotto (direttore L’Espresso), Roberto Napoletano (direttore Il Sole 24 Ore), Antonio Preto (commissario Agcom), Daniela Viglione (Eni) e Derrick de Kerckhove (Media Duemila) hanno promosso la riflessione.
“Credo che questo – ha esordito Azzurra Caltagirone – sia un problema innanzitutto dei motori di ricerca che concorrono principalmente a creare la “web reputation” di una persona, di un’entità, di un’azienda. Infatti, se si fa una ricerca tramite “parole chiave” in un motore di ricerca, si ottengono risultati in base alla popolarità. Invece, negli archivi dei giornali si può consultare l’evoluzione storica dei fatti”.
Per Roberto Napoletano, “il diritto all’oblio va assicurato attraverso regole che appartengono al mondo del web, altrimenti non raggiungeremo mai l’obiettivo che ci prefissiamo”.
Secondo Antonio Preto, però, “il web sembra essere un “far-west” nel quale forse servirebbe uno “sceriffo”, per usare una metafora alla Tex Willer. L’Agcom in questo far-west può poco o nulla, mentre in tv c’è una regolamentazione fin troppo restrittiva e puntuale. Bisognerebbe riequilibrare il tutto, estendere anche online delle categorie giuridiche e normative presenti in altri campi, soprattutto sulla tutela dei minori”.
“L’Espresso – ha affermato Bruno Manfellotto – riceve ogni mese decine di richieste di oblio. Ma tra oblio e cattiva informazione, chi deve intervenire? Il giornalista? Il giornale? Un’Autorità terza? Nessuno in passato ha mai pensato di strappare una pagina dagli archivi cartacei dei giornali per cancellare la memoria di un fatto. E su questo tema c’è ancora una certa confusione normativa”.
“Non serve a niente normare rigidamente in condizione di così grande cambiamento – è il pensiero di Daniela Viglione – perché così si rischia di penalizzare solo chi rispetta le leggi. Senza la giusta regolamentazione sul diritto all’oblio, ci troveremo di fronte ad una “damnatio memoriae”, una vera e propria condanna della memoria. Invece, in passato, essere cancellati dalla storia era la vera punizione”.
La seconda parte della discussione ha avuto come protagonista il binomio “Cultura e Tecnologia”, tema sviluppato da Giampiero Gramaglia (Euractiv), Daniela D’Aloisi (FUB), Giovanna Maggioni (direttrice UPA), Paola Severini Melograni (Angelipress) e Isabella Splendore (Fieg).
“Cultura e Tecnologia – ha detto Daniela D’Aloisi – sono due temi strettamente correlati: non può esistere tecnologia senza cultura”.
Per Giovanna Maggioni, “la cultura solitamente è in ritardo sull’innovazione, e nel caso della digitalizzazione la differenza si vede ulteriormente per la velocità dei cambiamenti in atto. Però, la Rete è un grande moltiplicatore dell’informazione, quindi può diventare un grande sviluppatore di cultura”.
“La sfida della modernità porta grandi rischi. Per noi “meno giovani” – ha spiegato Paola Severini Melograni – è importante formare i ragazzi, portare loro dei contributi, ma poi competere su questi temi con i nativi digitali è impensabile”.
Infine, Isabella Splendore si è soffermata su un’altra problematica: “Senza cultura, la tecnologia e il Web possono essere dannosi: grazie ai flussi dinamici di informazioni, ci possiamo trovare di fronte ad una dannazione della memoria che riesce anche ad eludere la territorialità del giudizio”.
Dopo le discussioni, Paolo Lutteri (Osservatorio TuttiMedia) e Cesare Protettì (Amici di Media Duemila) hanno consegnato i premi.
Premio Sezione Editoria a FIEG e RAI “per la sintesi tra convergenza culturale e innovazione tecnologica nel campo editoriale raggiunta con la collaborazione inedita tra la Federazione degli editori e il programma radiofonico di RAI Radio 2 Caterpillar am – La Sfida”.
Premio all’innovazione 2013 è andato a “Lampada Magica software dedicato all’ interazione con ragazzi con sindrome autistica”: a ritirare la targa, Cristina Molinatti, Michele Marchesoni e Massimo Zancanaro della Fondazione Bruno Kessler e del centro ricerche europeo EITA ICT LAB di Trento.
Premio sezione “Giovani Laureati 2013”: Nicolò Brugiolo dell’Università degli studi di Trento e Matteo Centi dell’Università degli Studi della Tuscia.
Due le segnalazioni: a Luigi Montanaro e Nokra Mohamed Amine per il progetto di service giornalistico YouNews, e al libro “Avevamo la Luna” di Michele Mezza, per la sinergia fra carta e web.
Il premio “Amico dell’anno di Media Duemila 2013” è andato per la prima volta ad una donna, Giovanna Maggioni (direttore generale UPA), alla quale è stato consegnato un reggiborsa “Media Duemila” smaltato a mano dall’artigiana Anna Stile.
Dario Sautto
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