È una strada ancora lunga, quella verso l’accesso universale all’energia elettrica, ma la Repubblica del Congo ha già iniziato a percorrerla. Lo sottolinea in un’intervista esclusiva ad Oil il ministro dell’Energia e delle Risorse Idriche del Paese africano, Henri Ossebi. Grazie al programma sociale «la Strada del Futuro», varato dal Presidente, Denis Sassou Nguesso, la potenza elettrica installata in Congo per le fabbriche si è, infatti, sestuplicata negli ultimi dieci anni. I benefici, per la popolazione, ammette Ossebi, sono ancora modesti, ma l’obiettivo è di portare l’accesso medio all’energia elettrica al 90 percento nelle città e al 50 percento nelle campagne, entro il 2015.

Quanto è aumentato il mercato energetico congolese e qual è stato l’impatto di questa crescita sull’accesso alle fonti di energia?

Lo sviluppo delle infrastrutture per la fornitura di energia elettrica alla popolazione, in tutte le sue forme, rappresenta un elemento chiave della strategia di riduzione della povertà e contribuisce in maniera significativa all’industrializzazione del Paese, così come al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM). In Congo, nonostante le enormi potenzialità energetiche di cui il Paese abbonda – e le cui maggiori fonti di sfruttamento sono l’acqua, il petrolio, il legname, il gas naturale e il solare – il tasso globale di accesso all’energia resta di modesta entità. Il tasso di accesso all’energia moderna, rappresentata dall’elettricità, è ancora molto limitato. La tabella 1 fornisce la percentuale delle famiglie che hanno accesso all’energia elettrica per area di residenza. Nel 2011, nonostante i notevoli progressi che sono stati registrati negli ultimi anni nella realizzazione di nuovi progetti di produzione e trasporto dell’energia elettrica, questo tasso resta immutato in ragione del fatto, tra l’altro, del ritardo che si è avuto nel rinnovamento e nello sviluppo delle reti di distribuzione, già in corso di realizzazione. A sostituzione dell’energia elettrica, ancora caratterizzata in generale da una cattiva qualità del servizio, il kerosene resta molto richiesto e utilizzato, sia in ambito urbano che rurale, per soddisfare le necessità di illuminazione domestica e, in misura minore, per cucinare. L’accesso al gas butano, l’unico combustibile domestico moderno, rimane appannaggio della popolazione residente nelle due principali città del paese, Brazzaville e Pointe-Noire. Il tasso di accesso al gas butano in queste due città, dove risiede oltre la metà della popolazione del Paese, è di circa il 60 percento. Per le necessità di cucina e di riscaldamento, i combustibili lignei, principalmente la legna e il carbone di legna, rappresentano ancora la principale fonte energetica delle famiglie. Al di fuori delle aree periferiche delle due città principali, Brazzaville e Pointe-Noire, dove si è notata un’accelerazione della degradazione ambientale dovuta al massiccio sfruttamento delle risorse di biomassa, l’accesso ai combustibili domestici tradizionali nel Paese può essere ancora ritenuto “durevole”. La valorizzazione delle enormi potenzialità del solare, grazie all’irraggiamento caratteristico di un Paese situato all’equatore, resta tutto sommato marginale nonostante abbia registrato negli ultimi anni una rapida crescita, grazie a iniziative volte alla promozione dell’utilizzo, su vasta scala, dei pannelli fotovoltaici ai fini di illuminazione, uso domestico (condizionamento, mezzi audiovisivi), telecomunicazione e della piccola motorizzazione nelle aree rurali. Con un regime dei venti debole, visto che i venti più forti soffiano a una velocità compresa tra 100 e 150 km/ora – venti che per la maggior parte sono legati a fenomeni burrascosi – il potenziale eolico sfruttabile per la produzione di energia sembra essere irrisorio. L’industrializzazione del Paese, la salvaguardia dell’ambiente e il miglioramento della qualità di vita della popolazione si fondano quindi essenzialmente sulla promozione di energie moderne quali l’elettricità e gli idrocarburi. Il settore dell’energia elettrica, che beneficia di azioni di sviluppo volontario promosse dal Governo negli ultimi dieci anni, è in pieno sviluppo in tutti i suoi segmenti: produzione, trasporto e distribuzione. In termini di offerta di produzione di elettricità, lo sforzo edificatorio della  Boulevard Energétique (la Via dell’Energia), raccomandata dal Presidente della Repubblica, Denis Sassou Nguesso, nel suo programma sociale “Le Chemin D’Avenir” (La strada per il futuro) ha permesso di registrare, a partire già da quest’anno, progressi straordinari :
1)  La potenza installata degli impianti di produzione è passata da 89 MW nel 2000 a 591,5 MW nel 2012, cioè si è moltiplicata di 6 volte nell’arco di un decennio;
2)  La lunghezza della rete di trasporto AT 110 – 220 kV è passata da 718 km a 1588 km nel 2012  , si è quindi raddoppiata.
Oggigiorno, oltre alle quattro principali città del Paese, Brazzaville, Pointe-Noire, Dolisie e Nkayi, un totale di 37 altre località, capoluoghi di Dipartimento e di Distretto, nonché villaggi, sono già collegate alla rete nazionale interconnessa, che si estende oramai da Pointe-Noire a Owando, e beneficiano di elettricità 24 ore /24. Relativamente alla connessione di altre località all’ossatura principale della rete elettrica nazionale, si sono registrati notevoli miglioramenti tra cui l’avvio, nel 2012, di un vasto programma di elettrificazione rurale mediante la connessione alla Boulevard Energétique, il programma che beneficia di finanziatori esterni, tra cui il Governo indiano, che aumenterà notevolmente il tasso di elettrificazione nelle zone rurali del nostro Paese con la connessione di una cinquantina di località dislocate sull’intero territorio nazionale. Nell’attesa di finalizzare questi lavori di raccordo alla rete elettrica nazionale interconnessa, sono stati commissionati in alternativa una ventina di kit di elettrificazione mediante centrali termiche, con relativa rete e illuminazione pubblica. Infine, sono state progressivamente sperimentate fonti di energia alternative e maggiormente ecocompatibili, quali il solare e le biomasse. Come già evidenziato, l’impatto di questa maggiore produzione sull’accesso all’energia elettrica resta debole in ragione dello stato ancora precario in cui versano le reti di distribuzione all’interno delle principali città del Paese.

Qual è e quale sarà il futuro ruolo di Eni in materia di distribuzione dei servizi nel settore dell’energia durevole in Congo?
Gli straordinari risultati registrati nel nostro Paese nel miglioramento dell’offerta di energia elettrica sono stati ottenuti negli ultimi anni grazie all’importante partecipazione di Eni, partner strategico del Congo nel settore energetico. Va sa sé, quindi, che il Congo desideri mantenere, e anche aumentare il supporto multiforme di Eni nel raggiungimento degli OSM nel settore energetico. Come partner strategico, il ruolo di Eni è di capitale importanza per il Congo.

Quali sono le priorità e le politiche di promozione dell’accesso universale a servizi energetici moderni e durevoli nella Repubblica del Congo?

Le priorità e le politiche del Congo nel settore dell’energia elettrica sono la messa a disposizione di ogni cittadino congolese, e di altri utenti, in aree tanto urbane quanto rurali, da qui al 2015, della fornitura continua di elettricità, in quantità sufficiente, qualità accettabile e al minor costo possibile, sfruttando al meglio tutte le potenzialità delle fonti di energia. Per fare questo, saranno previste le seguenti azioni:

– in materia di produzione di energia elettrica  :
Privilegiare l’energia idroelettrica ogniqualvolta si tratterà di elettrificare una località;
Ricorrere a centrali fotovoltaiche, a impianti a biomasse, a energia eolica, nonché a impianti termici a gas ogniqualvolta la soluzione dell’idroelettrico non fosse applicabile ;
Utilizzare impianti termici a diesel come soluzione di emergenza, di supporto o transitoria.
– in materia di distribuzione e commercializzazione di elettricità  :
privilegiare le reti aeree nelle zone rurali  ;
procedere a operazioni promozionali di connessioni sociali  ;
incentivare l’esportazione della produzione di energia elettrica in eccesso.

L’obiettivo fissato è quello di raggiungere, entro l’anno 2015 :
–    Un tasso di accesso all’energia elettrica pari al 90 percento in aree urbane e del 50 percento in aree rurali  ;
–    Un servizio di 12 capoluoghi di dipartimento e di 86 capoluoghi di distretto con una fornitura continua di energia elettrica.

Il contesto di attuazione di questa politica si è articolato in base a tre temi di attività, mobilizzazione, monitoraggio e valutazione, che sono: le riforme istituzionali, i sistemi di governo e le infrastrutture.

Articolo precedenteCubovision: con Telecom la Tv aumentata anche sul mobile
Articolo successivoCopyright: il trattato Ompi per proteggere i contenuti digitali