Promuovere una rete europea dell’informazione e favorire la collaborazione fra giornalisti europei attraverso un “Erasmus” per i giornalisti under 35. Sono le due proposte che Christophe Leclercq, fondatore del network dei media EurActiv, ha presentato all’incontro “#Media4EU: può l’innovazione sconfiggere la crisi europea e dei media?” tenutosi presso la sede Fieg di via Piemonte a Roma l’8 giugno, organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia. Il tavolo dei relatori, moderato da Giampiero Gramaglia, era composto da Maria Pia Rossignaud e Franco Siddi dell’Osservatorio TuttiMedia, da Fabrizio Carotti direttore generale FIEG, Giacomo Mazzone di Eurovisioni, Luigi Colombo di Publitalia 80 e i giornalisti Stefano Polli di Ansa, Eugenio Fatigante di Avvenire e Giampaolo Roidi di Agi.

Leclercq ha introdotto la propria visione di un panorama dell’informazione gattopardesco, in cui i grandi media tradizionali rifuggono un cambiamento ormai ineludibile, proponendo un’implementazione della cooperazione fra giornalisti europei per ottimizzare i costi e migliorare la fruizione dell’informazione da parte degli utenti, puntando sulla qualità per contrastare una quantità di informazione di scarsa lega. Per sostenere i costi d’innovazione del comparto media, Leclercq ha ipotizzato la necessità del sostegno pubblico europeo, dato che l’approccio orizzontale del digital single market non si confà alle politiche verticali che l’UE ha adottato per altri campi di produzione.

L’idea di un Erasmus per i giornalisti under 35, oltre che per gli altri protagonisti della comunicazione come social media manager e content manager, è stata l’ultima proposta di Leclercq prima del giro di tavolo: Fabrizio Carotti di Fieg ha puntato il dito sul calo del 50% degli introiti sia pubblicitari che di vendita, accusando la concorrenza sleale di nuovi e improvvisati player dell’informazione, oltre che degli over the top che raccolgono in pubblicità più del doppio della carta stampata. Per Mazzone l’Unione Europea ha adottato politiche errate nella difesa e nella gestione del patrimonio informativo europeo, come Eurosport o Euronews, vendute la prima a Discovery e la seconda in trattativa con NBC. Google è l’artefice, secondo Mazzone, di gran parte dei problemi riferibili all’editoria, approfittando di una sorta di aurea di intoccabilità legale riguardo la profilazione dei dati degli utenti che in Europa è illegale. Polli e Fatigante concordano sull’individuare fra i fattori di cambiamento dell’informazione la velocità, che con internet è diventato il primo valore notizia. Per Polli, però, la velocità non deve delegittimare la qualità dell’informazione data solo da professionalità adeguate, come quelle giornalistiche. Qualità contro la quantità dell’informazione, come sottolinea Fatigante insieme a Roidi, per cui bisognerebbe premiare gli editori che si impegnano a sostenere l’innovazione.

Erasmus

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Alessandro Di Liegro
Giornalista professionista. Content manager. Musicista. Direttore responsabile del sito eTutorweb (www.etutorweb.it). Collabora con la pagina Cultura e Spettacoli del quotidiano ‘Il Messaggero’. Ha collaborato con ‘Corriere della Sera online’, con il quotidiano ‘La Città’ di Salerno e con alcuni siti d’informazione. Vincitore del Premio Nostalgia di Futuro 2015 - sezione articolo giornalistico. E’ laureato in Comunicazione politica alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Salerno.