I rischi delle radiazioni legate all’utilizzo prolungato dei telefonini non sono ancora accertati, tuttavia secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro è possibile che i campi elettromagnetici siano «cancerogeni per l’uomo». Per tale ragione il Ministero della Salute ha deciso di introdurre nel prossimo “Piano nazionale della prevenzione 2014-2018” l’invito agli italiani e in particolare ai più giovani ad utilizzare accorgimenti per la riduzione delle esposizioni. Il primo è l’utilizzo di sistemi a “mani libere” come appunto auricolari e viva voce. Il secondo è banalmente l’autolimitazione delle telefonate non necessarie. Il terzo riguarda l’utilizzo di messaggi di testo al posto delle conversazioni.
Il “Piano nazionale prevenzione 2014-2018” è già in bozza e sarà discusso nella prossima Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione dei dieci obiettivi. Le novità della terza edizione del piano (dopo quelli del 2005-2009 e del 2010-2013) sono molte, ma l’innovazione di maggiore rilievo, se non altro in considerazione della diffusione della telefonia mobile in tutte le fasce d’età, è quella che riguarda l’uso corretto dei cellulari.
A tal proposito Media Duemila in collaborazione con la Fondazione Ugo Bordoni ed Elettra 2000 pubblicato sul numero cartaceo di settembre (301), uno speciale su: “Esposizione personale e uso del cellulare. Le norme e la scienza”.
Lo speciale a cura di Doriana Guiducci (FUB) è dedicato appunto all’esposizione uomo-telefono cellulare. Un lavoro pubblicato a metà giugno, svolto da ARPA Piemonte e commissionato dal CORECOM della stessa Regione, arricchito con una ulteriore analisi sullo stesso tema (esposizione da cellulare) condotta da Elettra 2000 è il tema la cui analisi è riportata nelle pagine di media Duemila.
L’introduzione, affidata a Gabriele Falciasecca (Professore Università di Bologna), propone una visione generale delle norme che regolano l’esposizione al telefono cellulare: “Nel nostro Paese – scrive Falciasecca – la normativa ha i suoi fondamenti in un decreto, il 381, del 1998. A distanza di più di quindici anni, con l’uso dei terminali wireless molto orientato ai dati, come con gli smartphone e i tablet, che ha modificato profondamente le modalità di esposizione assieme alla richiesta di capacità, con una integrazione europea più avanzata, che imporrebbe ugual trattamento in tutti i Paesi della UE per cittadini e imprese, la politica potrebbe riprendere in considerazione l’argomento, avviando rapidamente una operazione di assessment scientifico a seguito della quale inizialmente si potrebbe riportare la legge all’interno della scienza e poi, con i tempi debiti, revisionare limiti, modalità di misura ecc.”.
Le analisi effettuate nel lavoro di Arpa Piemonte realizzate a cura di d’Amore, Anglesio, Benedetto, Caputo, Mantovan, Polesel (ARPA Piemonte), hanno permesso di quantificare in che modo l’esposizione personale alle radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza emesse dal telefonino viene influenzata da diversi fattori quali: il livello di ricezione del segnale, il tipo di rete su cui avviene la comunicazione e l’utilizzo di dispositivi quali auricolari e viva voce. La conoscenza di ciascuno di questi fattori può, quindi, consentire un utilizzo più consapevole del telefonino e un adeguato controllo della propria esposizione.
Come supporto utile alla conoscenza ed al controllo dell’esposizione personale al telefonino è stata realizzata una applicazione da scaricare e installare su telefonini di tipo smartphone. L’applicazione, denominata SARPAPER, è stata scritta in ambiente Android con software open source e, pertanto, è stata resa disponibile pubblicamente per utilizzo sui dispositivi mobili tipo smartphone che impiegano il sistema operativo Android (il codice sorgente è accessibile al seguente indirizzo https://github.com/sarpaper/android).
Nel lavoro di Elettra 2000 a cura di Barbiroli (Università di Bologna) e Carciofi (FUB) le analisi di misure sperimentali hanno confermato che le potenze trasmesse dai terminali sono tanto maggiori quanto minore è il livello di segnale ricevuto (copertura sub-ottima) e il confronto tra valori di misura e stime simulative ha fornito le prime indicazioni su come evidenziare l’effetto che la pianificazione sub ottima di una rete può avere in termini di aumento sia dell’esposizione ambientale sia di quella personale; tali effetti non necessariamente si manifestano contemporaneamente. Diventa quindi importante sviluppare nuovi criteri di ottimizzazione per la pianificazione cellulare che perseguano sia la minimizzazione dell’esposizione ambientale che quella personale dovuta ai terminali.
Sara Aquilani