foto1“Le culture mondiali stanno passando dall’opacità alla trasparenza, il rischio di finire in uno stato di nuova tirannia esiste. Vedo bene nel ruolo di grande inquisitore i Big Data”. Derrick de Kerckhove nelle sue Keynote ha dato il “la” alla discussione su “Etica e trasparenza nell’era dei Big Data”, tema della tavola rotonda che si è tenuta ieri (martedì 18 novembre) a Roma, presso la sede della Fieg, in occasione della VI edizione del premio “Nostalgia di Futuro”, che ricorda lo storico presidente deli editori riuniti Giovanni Giovannini con le sue visioni di un cambiamento a venire di cocente attualità.
“Siamo di fronte ad un rovesciamento di prospettiva – sostiene de Kerckhove, consigliere scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia e direttore scientifico di Media Duemila – possiamo scegliere strade differenti: la trasparenza totale, l’anonimato totale o il controllo e la gestione esclusiva dei dati personali con diritto di utilizzo. Di sicuro, dal punto di vista dell’Open Government c’è ancora poca trasparenza”.
ANSA_18 16 07 391 (2)Dopo l’introduzione di Maria Pia Rossignaud, ad aprire il convegno, è stato Maurizio Costa, presidente Fieg, che ha prima ricordato la figura di Giovannini e poi posto l’accento sul tema protagonista del nostro momento che vede gli Over The Top, quale è considerato per esempio Google, un ruolo egemone che rischia di influenzare il mercato e la rivoluzione digitale nel suo complesso: “Ormai siamo già in pieno processo, non si può più parlare di rivoluzione. L’Editoria è in difficoltà ma da questa transizione uscirà più forte. Le Cassandre che parlano di estinzione della carta stampata sbagliano: la qualità editoriale diventerà sempre più importante, e questo grazie al ruolo sempre più professionalizzato dei giornalisti”.
Anche Franco Siddi (FNSI-OTM) ha ricordato Giovannini, l’uomo che “ha lanciato la sfida all’innovazione in un Paese che guarda sempre tanto al passato e poco al futuro”. “Grazie all’Osservatorio TuttiMedia –prosegue Siddi – ci troviamo a cooperare tutti. Anche se la discussione è complessa e spesso sembra difficile conciliare media tradizionali e società come Facebook e Google, la cooperazione è possibile. Ma il tema più importante resta l’educazione alla Rete. Privacy, economia e tutti gli altri campi che coinvolgono i Big Data devono trovare una sintesi nella tutela dei diritti”.
“L’uso delle tecnologie deve essere utilizzato anche per mettere al riparo i nostri dati personali – commenta Antonello Soro, Garante Privacy – la massiccia raccolta che si concentra nelle mani di privati o istituzioni ha bisogno di regole. Penso ad esempio alle App sulla salute che sono sempre più invasive. In realtà, ad oggi la soluzione migliore sarebbe una autoregolamentazione dell’utente che dovrebbe consegnare alla Rete solo ciò che è necessario”.
IMG_3507“Il tema può essere spostato anche sulla differenza tra dati personali e dati anonimi – l’idea di Giovanna Maggioni (UPA) – . Il consumatore deve sapere cosa succede veramente ai suoi dati se, ad esempio, fa un acquisto online. I dati hanno una grande importanza sociale, bisogna tenerne conto. In più è necessario puntare sull’ educazione affinché le nuove generazioni possano imparare ad usare consapevolmente le tecnologie a loro disposizione”.
I Big Data a stabilire audience ed interesse per un programma o per una pubblicità è il cotesto affrontato da Luigi Colombo (Publitalia): “I dati raccolti possono incidere in maniera fondamentale, anche sulle scelte editoriali a medio-lungo termine. In questo campo, la velocità è essenziale, così come la conoscenza di gusti, usi e abitudini dei consumi”. Marina Ceravolo (Rai Pubblicità) riprende il concetto di etica affrontato da de Kerckhove e spiega: “Dalla tendenze emerge un ritorno dello spirito etico della tv, anche nel commerciale. Bisogna, però, ripartire anche dalla produzione di contenuti televisivi legati all’etica”.
cnr1“Nel corso degli anni è cambiato molto il concetto di privacy – dice Roberto Ferrari (ENI) – mentre in Rete abbiamo accumulato dati, costruendo pc che potessero analizzarli. Bene, adesso utilizziamo questi dati per capire dove possiamo arrivare realmente”.
Per Giovanni Ciofalo (La Sapienza), invece, non “c’è la mancanza di concezione della privacy, bensì manca una vera e propria alfabetizzazione digitale. Ed abbiamo una scarsa conoscenza dei mezzi, ad esempio, Facebook si è trasformato da social network a motore di ricerca basato sulle persone”.
Al termine della tavola rotonda la premiazione con Giampiero Gramaglia, Cesare Protettì e Daniela D’Aloisi. Anche quest’anno “Nostalgia di Futuro” ha ricevuto l’Adesione della Presidenza della Repubblica ed una targa del Quirinale.
I premi sono andati: nella sezione editoria alla testata “l’Avvenire” per il servizio automatico di lettura; all’innovazione, invece, al CNR per il progetto GiraffPlus; alla dottoressa Erica Falcinelli per la Tesi di laurea “Masquerade”; menzione speciale al dottor Nicola Napoletano per la Tesi di laurea “Le tecnologie della parola, dal Mythos al Logos cibernetico”; al giornalista Antonio Junior Ruggiero per l’articolo “The internet of business”. Infine Antonella Giulia Pizzaleo (Regione Lazio) amica dell’anno di Media Duemila ha ricevuto un portaborsa artigianale realizzato dalla giovane artista orafa Anna Stile, in partenza per Dubai, dove sarà l’unica giovane artigiana italiana a prendere parte all’esclusiva Mostra Internazionale del Gioiello.

Dario Sautto

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Dario Sautto
Dario Sautto: napoletano, giornalista e blogger, cronista di giudiziaria presso "Il Mattino", ha collaborato con il "Roma" e "la Repubblica", è stato direttore di una webtv, conduttore radio e tv