Via libera dal Parlamento Europeo alla posizione negoziale per le nuove norme per tutelare giornalisti, media, difensori dei diritti umani, attivisti, ricercatori e artisti. Al centro del provvedimento ci sono le cosiddette “Slapp”, acronimo di Strategic Litigation Against Public Participation, ovvero le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica volte a intimidire o penalizzare i media.
Ancor più nello specifico lo European Center for Press and Media Freedom definisce Slapp come “una causa intentata da soggetti potenti (ad esempio una società, un funzionario pubblico, un uomo d’affari di alto profilo) contro individui o organizzazioni non governative che hanno espresso una posizione critica su una questione importante di interesse politico o di significato sociale”. Secondo la Coalizione contro le Slapp in Europa (Case), il picco nel numero di Slapp in Europa è stato raggiunto nel 2020 con 114 casi.
Il Parlamento Europeo intende dunque proteggere maggiormente i giornalisti e gli attivisti nell’Ue da azioni legali infondate e vessatorie intentate per silenziarli. Con 498 voti a favore, 33 contrari e 105 astensioni, i deputati hanno adottato la loro posizione. Il progetto di direttiva prevede garanzie per le vittime delle Slapp, compresa la possibilità di chiedere il rapido respingimento della causa, nel qual caso sarà il ricorrente a dover dimostrare la fondatezza della denuncia.
Sul ricorrente ricadranno anche l’onere delle spese procedurali, compresa la rappresentanza legale del convenuto, ed eventuali sanzioni, mentre la vittima di Slapp potrà chiedere un risarcimento anche per danni psicologici o alla reputazione. Nei processi per diffamazione, sarà possibile adibire solo il tribunale nazionale del convenuto, norma che ha lo scopo di scongiurare giudizi di parte.
I Paesi Ue dovranno poi istituire sportelli unici in cui le vittime possano chiedere informazioni e consulenza, a cui le autorità nazionali dovrebbero fornire anche assistenza finanziaria, legale e psicologica.
“Il giornalismo richiede coraggio – ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola – ma i giornalisti non dovrebbero essere costretti ad essere coraggiosi per fare il proprio mestiere. Il Parlamento europeo sarà sempre al fianco di chi cerca la verità e sosterrà il nostro diritto democratico a essere informati. Quando cause legali frivole minacciano vite e mezzi di sussistenza, abusando dei nostri sistemi giudiziari, abbiamo il dovere di legiferare. Con la proposta di legge di oggi, fortemente approvata in plenaria, è proprio quello che stiamo facendo”.