La Commissione ha pubblicato oggi la quinta relazione annuale sullo Stato di diritto, in cui esamina sistematicamente e obiettivamente gli sviluppi avvenuti in tutti gli Stati membri, in condizioni di parità.
All’Italia 6 raccomandazioni per migliorare lo Stato di diritto
- Proseguire gli sforzi volti a migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione nelle sedi penali e nelle procure;
- adottare le proposte legislative in sospeso sui conflitti di interessi e adottare norme complessive sul lobbying;
- affrontare efficacemente e rapidamente la pratica di incanalare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche. In più introdurre un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne;
- portare avanti il processo legislativo del progetto di riforma sulla diffamazione e sulla protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche. Evitare ogni rischio di incidenza negativa sulla libertà di stampa tenendo conto delle norme europee in materia di protezione dei giornalisti;
- provvedere affinché siano in vigore disposizioni o meccanismi che assicurino un finanziamento dei media del servizio pubblico adeguato per l’adempimento della loro missione di servizio pubblico e per garantirne l’indipendenza;
- intensificare gli sforzi per costituire un’istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni Unite.
Cosa è cambiato
Rispetto al 2020, gli Stati membri e l’UE nel complesso sono decisamente meglio preparati a individuare, prevenire e affrontare le crisi emergenti. Ciò contribuisce a rendere resilienti le nostre democrazie europee e ad alimentare la fiducia reciproca all’interno dell’Unione.
Dalla sua prima pubblicazione nel 2020, la relazione è diventata un autentico fattore di promozione di riforme positive: due terzi (il 68%) delle raccomandazioni formulate nel 2023 sono state pienamente o parzialmente seguite. Tuttavia, in alcuni Stati membri permangono problemi sistematici e la situazione si è ulteriormente aggravata. Tali preoccupazioni sono affrontate nelle raccomandazioni della relazione di quest’anno. Non sono formulate in questa sede raccomandazioni nei confronti dei paesi dell’allargamento, che sono invece emesse esclusivamente nel pacchetto annuale sull’allargamento.
Novità
Tra i capitoli sui singoli paesi, la relazione di quest’anno comprende per la prima volta quattro capitoli sulla situazione in Albania, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia. Includere nella relazione sullo Stato di diritto questi paesi dell’allargamento, i più avanzati nel processo di adesione, sosterrà le loro azioni di riforma, aiuterà le loro autorità a progredire ulteriormente verso l’adesione e li preparerà a proseguire il lavoro nel settore dello Stato di diritto in quanto futuri Stati membri.
Cittadini EU favorevoli
Secondo l’ultima ‘indagine Speciale Eurobarometro pubblicata, più di sette cittadini dell’UE su dieci ritengono che l’Unione svolga un ruolo importante nel contribuire a preservare lo Stato di diritto nel loro paese. Quasi nove cittadini dell’UE su dieci considerano importante che tutti gli Stati membri rispettino i valori fondamentali dell’Unione, opinione che rimane stabile dal 2019. In molti paesi è inoltre aumentata in misura significativa l’impressione di essere informati sui valori fondamentali dell’UE: complessivamente il 51% dei cittadini dell’UE sente di essere ben informato sui valori fondamentali dell’Unione e sullo Stato di diritto, rispetto al 43% del 2019.
La relazione del 2024 comprende, come ogni anno, una comunicazione che esamina la situazione generale dell’UE e 27 capitoli dedicati ai singoli paesi, nei quali sono analizzati gli sviluppi significativi registrati in ciascuno Stato membro. La relazione riporta inoltre la valutazione delle raccomandazioni dell’anno scorso, sulla cui base formula nuovamente raccomandazioni specifiche dirette a tutti gli Stati membri.
Temi
La relazione si articola in quattro temi: sistemi giudiziari nazionali, quadri anticorruzione, libertà e pluralismo dei media e altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri.
Principali constatazioni e raccomandazioni
- Riforme della giustizia
- Quadri anticorruzione
- Libertà e pluralismo dei media
- Bilanciamento dei poteri a livello istituzionale
Prossime tappe
La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a proseguire i dibattiti generali e specifici per paese sulla base della relazione, anche basandosi sulle raccomandazioni per studiare il modo di conseguire progressi concreti. Invita inoltre i parlamenti nazionali, la società civile e altri portatori di interessi e attori fondamentali a proseguire il dialogo sullo Stato di diritto a livello nazionale, nonché a livello europeo, con una maggiore partecipazione dei cittadini. La Commissione invita infine gli Stati membri a tener conto efficacemente delle opportunità e delle sfide indicate nella relazione. In più è pronta ad assisterli nel loro impegno per continuare ad attuare le raccomandazioni.
Come annunciato dalla Presidente von der Leyen negli orientamenti politici 2024–2029, la Commissione continuerà a migliorare le attività di controllo e comunicazione e a rafforzare il sistema di bilanciamento dei poteri, in particolare monitorando l’attuazione delle raccomandazioni. Affinché la relazione analizzi tutti i problemi in tutta Europa, ad essa sarà aggiunta una dimensione relativa al mercato unico, per affrontare le questioni relative allo Stato di diritto che interessano le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, operanti a livello transfrontaliero.
Per i paesi dell’allargamento, la Commissione continuerà a seguire i problemi individuati, anche nelle prossime relazioni annuali sull’allargamento.
Contesto
Lo Stato di diritto è cruciale per ogni cittadino e impresa nell’UE, in quanto condizione preliminare per il rispetto di altri valori. Garantisce che i diritti fondamentali siano tutelati in linea con un insieme di valori democratici essenziali, assicura l’applicazione del diritto dell’UE e sostiene un contesto imprenditoriale favorevole agli investimenti. È parte integrante dell’identità stessa dell’Unione europea.
La relazione costituisce il fulcro del ciclo annuale sullo Stato di diritto. Si tratta di un ciclo annuale preventivo, che serve a promuovere lo Stato di diritto e ad evitare l’emergere o l’aggravarsi dei problemi. È distinto dagli altri strumenti dell’UE in materia di Stato di diritto e non sostituisce, bensì integra i meccanismi basati sul trattato che consentono all’UE di reagire a problemi più gravi in materia di Stato di diritto negli Stati membri. Tali strumenti comprendono le procedure di infrazione e la procedura per proteggere i valori fondanti dell’Unione ai sensi dell’articolo 7 del trattato sull’Unione europea.
La quinta edizione della relazione, secondo una prassi introdotta nel 2022, formula raccomandazioni specifiche per tutti gli Stati membri. L’analisi contiene inoltre una valutazione qualitativa dei progressi compiuti dagli Stati membri nell’attuazione delle raccomandazioni del 2023, tenendo conto del contesto generale a livello nazionale. In funzione dei progressi compiuti riguardo alle varie sottoparti di ciascuna raccomandazione, la Commissione ha concluso ciascuna valutazione utilizzando le seguenti categorie per giudicare gli sviluppi: nessun progresso, alcuni progressi, progressi significativi e piena attuazione.