Per Derrick de Kerckhove Trump è l’uomo della divisione: “Ha deciso di andare contro i media tradizionali che forniscono informazioni verificate ed attendibili ed anche contro i giganti del web. Sembrerebbe una contraddizione ma non lo è perché lui odia il popolo della Rete, benché sa usare a suo favore i nuovi mezzi di comunicazione”.
“Chi ne guadagna di più sono le compagnie telefoniche – continua de Kerckhove – e chi perde di più sono le persone meno preparate ad affrontare i pericoli della digitalizzazione che uccidono la privacy. De resto già da qualche anno Mark Zuckerberg ha dichiarato. Privacy is over!”.
In Italia il Registro delle Opposizioniè uno strumento a tutela degli utenti che in USA non esiste, lo perderemo? Lo chiedo a Maurizio Pellegrinidella Fondazione Ugo Bordoni.
“No, assolutamente no. L’Europa è garantista, il provvedimento Trump segna una linea divisioria chiara fra i due continenti rispetto alle regole sulla privacy. Le compagnie telefoniche italiane chiedono regole simili da tempo per poter usare i dati dei propri clienti ma non stiamo andando in questa direzione”.
“Oggi i due continenti prendono strade completamente diverse – precisa Maurizio Pellegrini – inoltre il provvedimento di Trump segna una nuova era in quanto la FCC non ha più il potere di legiferare sull’argomento”.
Per l’ Europa la privacy resta fondamentale, infatti all’utente deve essere chiesto il consenso per vendere i suoi dati. Immagino l’inferno di un utente USA massacrato da sms di pubblicità…
La commissione Europea sta vagliando il nuovo regolamento che sarà poi applicato nel 2018, sicuramente il provvedimento segnerà una netta differenza sulla tutela della privacy, ecco perchè effettivamente le strade del vecchio e del nuovo continente si dividono su questa materia.
In USA Google e Facebook divideranno la fetta pubblicitaria con le Telco, gli editori restano fuori.