Siamo al punto di svolta l’Italia affronta le criticità di un ritardo strutturale nella digitalizzazione, nelle tecnologie e nell’educazione. Il punto sul nostro Paese lo fa Fabio Vaccarono, che dopo 10 anni in Google (ceo di Google Italia e membro del Board Emea) va a dirigere il Gruppo Pegaso Multiversity in qualità di amministratore delegato.
E’ tempo di bilanci per l’Italia e per il giovane manager che cambia vita. “Il mondo deve affrontare una trasformazione complessa, la maggior parte delle pratiche e delle professioni vengono inventate e reinventate ogni giorno e per le donne non è ancora tempo di pari opportunità. Le STEM (Science- technology – Math) sono ancora un universo maschile eppure per i lavori del futuro sono fondamentali. In sintesi dagli incontri del “Women’s Forum G20 Italy (A SHE-COVERY FOR ALL: UNITING POWER WITH PURPOSE FOR A NEW INCLUSIVE LEADERSHIP) emerge che sono necessari programmi di formazione permanente, riqualificazione e perfezionamento delle competenze incrociate per coinvolgere più talenti femminili, ambienti di lavoro basati su una pluralità di prospettive, e anche un IA sostenibile e inclusiva.
“La Pandemia ha evidenziato tutti i ritardi tecnologici del nostro Paese – sottolinea Vaccarono – ancor più evidenti perché siamo fra le 7 potenze mondiali. Siamo stati costretti a fare un salto ed in effetti l’abbiamo fatto perché c’è un rapporto della Eu che riporta l’indice dei Paesi che hanno recuperato più velocemente rispetto ai gap digitali e l’Italia in questa classifica risulta seconda per la velocità di avanzamento”.
Dunque il gap c’è ma la buona notizia è che siamo bravi a recuperare.
“L’altra criticità del nostro paese è la situazione demografica – continua il manager Google -. Io sono del 1971 nel decennio prima della mia nascita ogni anno si registravano 950mila nuovi nati. In questi ultimi anni abbiamo invece una diminuzione del 60% di bambini. Se continuiamo così ci troveremo a vivere un futuro accelerato con la popolazione dimezzata che rende di vitale importanza investire nella riqualificazione delle competenze. Il rischio è un abbassamento del livello di ricchezza per le generazioni future”.
Il quadro è chiaro: noi italiani dobbiamo evitare di venire schiacciati fra l’ iper-accelerazione dovuta al ritardo tecnologico e dall’altro il decremento demografico senza precedenti che si presenta molto più critico rispetto ai nostri competitor.
Poi Vaccarono entra nel merito della parità di genere che per quanto riguarda Google è sostanzialmente realtà: “Noi abbiamo molti Award vinti proprio per le buone pratiche aziendali rispetto all’inclusione e all’attenzione per le diversità. Ho lavorato con molte donne manager e posso affermare che il nostro è un ambiente inclusivo. Ma nei prossimi anni l’IA giocherà un ruolo fondamentale perché anche in questo contesto la sfida è di dare spazio al meglio a tutti i gruppi sotto rappresentati”