Mentre l’Unione europea e altri enti internazionali s’interrogano su come contrastare il fenomeno delle fake news e la permeabilità ad esse delle nostre società, l’Istituto per la formazione al Giornalismo di Urbino (Ifg) ha deciso – primo in Italia – di inserire nel piano di studi una serie di appuntamenti che costituiscono un vero e proprio corso sul rischio di manipolazione dei media da parte dei social e su come evitarlo, affrontando, così, uno dei più recenti e maggiori rischi del mondo dell’informazione, che convive con le fake news, ma che si sviluppa anche indipendentemente da esse.
“Negli ultimi anni – afferma Lella Mazzoli, direttrice dell’Ifg -, abbiamo assistito all’emergere di una nuova forma di manipolazione dei media. Si tratta di una vecchia etichetta che assume un nuovo significato. Il problema non è tanto come i media manipolano l’opinione pubblica, ma come essi viceversa sono soggetti ad essere manipolati tramite attività mirate che hanno luogo in rete spesso attraverso i social media”.
Consapevoli che per il giornalista del futuro riconoscere queste ed altre forme di manipolazione sarà una delle competenze centrali, così che si possa in maniera trasparente e responsabile decidere attentamente cosa amplificare o no, l’Istituto ha deciso di affrontarlo di petto, appunto con dei seminari teorico-pratici che saranno tenuti da docenti e ricercatori del LaRiCA, il Laboratorio di Ricerca sulla Comunicazione Avanzata – Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Del problema parla un recente rapporto intitolato The Oxygen of Amplificationpubblicato da Data&Society. Il corso partirà dalla guida tattica che è parte di questo rapporto e avrà come premessa necessaria la consapevolezza della centralità di questo tema etico per il buon funzionamento e la reputazione del sistema dell’informazione del nostro Paese.
Sul sito dell’Ifg è disponibileil bando per il biennio 2018-2020.