Tra untori del falso, cioè spargitori di fake news, e custodi della verità, talora a costo di limitare la libertà d’espressione, domina la confusione dei fruitori dell’informazione. E, intanto, giganti del web come Google e Facebook cercano antidoti al contagio.

Secondo una ricerca dell’Osservatorio di Findomestic, oltre il 50% degli italiani ammette d’essere caduto nel tranello delle fake news almeno una volta nell’ultimo anno – e sono quelli che se ne sono accorti -: il 13% dice di avere ‘abboccato’ a più di cinque notizie fasulle; e oltre il 40% non sa distinguere notizie inventate e già smascherate come tali da notizie ‘buone’.

Così, tre italiani su 10, rivela l’indagine, continuano a credere che la presidente della Camera Laura Boldrini abbia una sorella che gestisce centinaia di coop che offrono assistenza ai migranti, mentre la bufala virale della bimba musulmana di 8 anni data sposata a Padova a un uomo di 35 è tuttora ritenuta vera dal 63% del campione. Il 26% è convinto che Donald Trump abbia dichiarato che la Statua della Libertà incoraggia l’immigrazione.

I siti internet sono considerati i mezzi di informazione più attendibili dal 29,4% degli italiani (c’è un picco del 36% nella fascia 18-24 anni), davanti a tv (26,5%), blog (18,1%), quotidiani (10,1%), social network (7,7%), radio radio (6,3%). Metà degli intervistati si dichiarano favorevoli a una forma di controllo non meglio precisata che certifichi che cosa è vero e che cosa no, meglio se condotto da un organismo imparziale.

Osservatorio di Findomestic

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Giampiero Gramaglia
Giornalista, collabora con vari media (periodici, quotidiani, siti, radio, tv), dopo avere lavorato per trent'anni all'ANSA, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Dirige i corsi e le testate della scuola di giornalismo di Urbino e tiene corsi di giornalismo alla Sapienza.