Avrebbe diffuso false informazioni sull’esercito russo e per questo è stato condannato a sette anni di carcere. È quanto accaduto al giornalista di RusNews Roman Ivanov, 51 anni, che si è occupato dell’invasione in corso dell’Ucraina e del massacro di Bucha, tra le altre cose. Ivanov, che dovrà scontare la pena in una colonia russa, è stato condannato dal Tribunale di Korolyov, non lontano da Mosca.

Roman si è dichiarato non colpevole, affermando che stava svolgendo il suo lavoro giornalistico. “Sono un giornalista e il mio compito è fornire informazioni ai lettori. Le fornisco. Che ciò possa minare l’autorità o meno, dipende dalla persona che ha ricevuto le informazioni e le ha analizzate. Voglio chiedere perdono a tutti gli ucraini a cui il nostro Paese ha portato dolore”, ha detto il giornalista nel corso delle udienze.

Articoli di legge riguardanti false informazioni sull’esercito russo sono stati aggiunti al codice penale dai deputati della Duma, dal Consiglio della Federazione e dal presidente russo Vladimir Putin, che hanno firmato la legge, subito dopo l’invasione su vasta scala.

“Le autorità utilizzano queste accuse per la censura militare e la persecuzione di qualsiasi protesta, politico e attivista contro la guerra. – si legge sul portale Radio Free Europe Radio Liberty (Rferl) – In seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, centinaia di giornalisti e operatori dei media sono stati costretti a lasciare la Russia. Sono stati arrestati quindici giornalisti, tra cui la giornalista di Radio Liberty Alsa Kurmasheva, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti”.

Lo scorso anno è stata condannata un’altra giornalista di RusNews, Maria Ponomarenko, a sei anni di carcere per la stessa accusa. “Il Tribunale di Korolyovsky – si legge sul profilo Twitter di RusNews – ha condannato oggi il giornalista Roman Ivanov a 7 anni di carcere per un caso di ‘falsi’ sulle forze armate russe. La Procura aveva chiesto 8 anni in una colonia a regime generale. Ivanov è stato accusato di ‘falsità’ sull’esercito russo per i suoi post sui social network. In uno di essi ha condiviso un rapporto delle Nazioni Unite e un articolo del New York Times sugli eventi di Bucha”.

Pochi giorni fa anche il direttore di Novaya Gazeta, Sergey Sokolov, è stato fermato a Mosca con l’accusa di “screditare” l’esercito russo. Stando alle informazioni raccolte, Sokolov è finito sotto accusa per un articolo pubblicato nel dicembre 2023, intitolato “I ragazzi di nessuno”, sugli orfani russi che hanno firmato contratti con l’esercito per combattere in Ucraina, nonché per aver pubblicato sul canale Telegram Novaya Gazeta materiale che mostra segni di discredito verbale delle azioni dell’esercito. In questo caso, però, il direttore se l’è cavata con una multa da 30mila rubli, pari a circa 300 euro.

 

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Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.