Alla Ferrero il premio Nostalgia di Futuro 2011. La targa del Presidente della Repubblica assegnata all’azienda piemontese, conosciuta per la Nutella in tutto il mondo, ha voluto testimoniare la capacità di innovazione non solo tecnologica per quanto riguarda la produzione, ma anche e soprattutoo nella comunicazione. Tutti noi di Media Duemila ricordiamo dunque Michele Ferrero, scomparso in questi giorni, come esempio del genio italiano e imprenditore di successo da imitare.
A ritirare il premio l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci (Presidente della Ferrero spa), che in quell’0ccasione ha sottolineato quanto Michele Ferrero fosse antesignano in quel percorso di responsabilità sociale che oggi tutte le aziende cercano. Dipendenti, consumatori, fornitori fin dagli esordi erano amici ed infatti inventò la figura del contadino operaio che, finito il turno in fabbrica, tornava ai suoi campi, senza doverli abbandonare. “Chi lavora con la Ferrero – ha raccontato l’Ambasciatore – sente di far parte di una grande famiglia”: l’orgoglio di chi riceve, dopo 25 anni, la medaglia e la qualifica di anziano Ferrero e l’attaccamento all’impresa della gente di Alba sono superiori a quelli proverbiali della società giapponese. Michele Ferrero, un uomo che ha sempre privilegiato il fare all’apparire, ha anche contribuito a creare imprese sociali laddove sono localizzati i suoi fornitori, assicurando loro momenti di formazione ad Alba, la cittadina in provincia di Cuneo dove l’azienda nacque e dove mantiene cuore e cervello. L’ambasciatore aveva raccontato un aneddoto divertente che mette in rilievo quali erano le capacità di innovazione del patron dell’azienda: quando si trattò di lanciare gli ovetti Kinder con sorpresa, uno dei prodotti immagine della Ferrero, con la Nutella, i Mon Chéri, i Rocher e altri, Michele dovette scontrarsi con lo scetticismo dei suoi collaboratori, che pensavano il prodotto destinato a restare confinato al periodo pasquale. Michele Ferrero allora disse: “Farò di ogni giorno una Pasqua per i nostri bambini”; e aveva ragione lui.
Personalmente ho visitato lo stabilimento di Alba dove una statua della Madonna di Lourdes ti accoglie, ho passeggiato per gli splendidi corridoi della Fondazione Ferrero che aiuta giovani e meno giovani a costruire il futuro e dove si respira aria di cultura. Una sorpresa anche visitare l’asilo dove crescono bambini educati alla musica, al teatro ed alla bellezza. Conto che questa realtà continui a rappresentare una vita tranquilla e sostenibile a tutto tondo.
Maria Pia Rossignaud