Sviluppo collaborativo delle notizie, formazione e strumenti per i giornalisti, formazione e strumenti per i lettori, lotta alle “bufale”, nuovi modelli di business. Eccolo, finalmente nel dettaglio dopo i tanti “rumors”, il “Progetto Giornalismo” del social network “Facebook” spiegato con le parole di Fidji Simo, director of product della piattaforma, che nei giorni scorsi ha pubblicato un lungo postsul blog “media.fb.com”. Con l’avvio del programma Facebook raggiunge più di un obiettivo: placa le polemiche relative alle elezioni americane e al ruolo delle notizie false (le cosiddette bufale, appunto) circolate nel corso della campagna elettorale che ha visto vincitore Donald Trump; si prepara ad essere un vero e proprio colosso dell’editoria mondiale. Si tratta di un percorso cominciato con gli “Instant Articles” e che prosegue ora velocissimo. Tutte le notizie passano sul social network, tutto è condiviso (gli utenti di Facebook rasentano ormai i due miliardi in tutto il mondo): e se da un grande potere nascono grandi responsabilità (anche economiche e pubblicitarie, certo), ecco spiegata l’introduzione di “The Facebook Journalism Project”.
Nel suo “introducing” Fidji Simo parla di “ecosistema di notizie”, di “lettori nell’era digitale” e della volontà di far prosperare il sano giornalismo anche stabilendo “legami più forti tra Facebook e l’industria delle notizie”. Stando alle prime indiscrezioni tra i primi a collaborare con Facebook per questa iniziativa ci sono il Washington Post, Fox News e BuzzFeed. Come spiega Simo nel primo dei tre punti che compongono il progetto si tratta di una collaborazione profonda che va ad indagare le preferenze degli utenti nel consumo di notizie. In sostanza c’è da costruire nuovi formati di narrazione per attrarre i lettori e soddisfare le loro esigenze: dirette live, foto, video, Instant Articles, ecc. Il punto di partenza per il grande giornalismo è rappresentato delle notizie locali e dai media indipendenti. Il confronto tra Facebook e i media partner è costante, ci saranno incontri con gli editori statunitensi ed europei nei prossimi mesi e le nuove iniziative saranno presentate anche nel corso del Festival del Giornalismo di Perugia 2017. Facebook è impegnato anche nello sviluppo di nuovi modelli di business e sulle possibilità di monetizzazione per i partner, come ad esempio le interruzioni pubblicitarie nei video.
Il secondo punto del Progetto Giornalismo è dedicato alla formazione ed agli strumenti per i giornalisti. Facebook sta per avviare corsi e-learning in collaborazione con la testata Poynter per un programma di studi certificato. “I giornalisti usano Facebook Live per trovare e condividere notizie – scrive Simo – e per connettersi con il proprio pubblico. Stiamo realizzando altri strumenti per aiutare i giornalisti a trovare notizie più facilmente”. Fidji Simo ha parlato anche del ruolo del social network durante i più importanti fatti di cronaca con testimoni oculari che caricano video e foto in quei momenti concitati. Si tratta di fonti importantissime per i giornalisti, tanto da spingere Facebook ad aderire al codice di principi denominato “International Fact-Checking Network – Ifcn” al quale hanno aderito decine di giornali di tutto il mondo come Abc News, Pagella Politica, Chequeado, PolitiFact e molti altri.
Nel terzo e ultimo punto dell’iniziativa, Facebook parla di collaborazioni con educatori e ricercatori, oltre che con giornalisti, e di sostegno a progetti per l’innovazione, per l’alfabetizzazione e per la ricerca. E le bufale? Le fake news? Fidji Simo dedica in realtà a questo argomento solamente un breve paragrafo, l’ultimo dell’ultimo punto del progetto. “Abbiamo recentemente annunciato miglioramenti sulla nostra piattaforma – scrive il director of product – per ridurre ulteriormente la diffusione di notizie false e falsi allarmi. (…) Si tratta di un problema molto più grande rispetto a qualsiasi altra piattaforma, ed è importante lavorare assieme per ridurre al minimo la sua portata. È solo l’inizio dei nostri sforzi su questo fronte”. Chi si aspettava rivoluzioni dal punto di vista delle bufale dovrà ricredersi, almeno per il momento. In attesa dell’avvio vero e proprio del Progetto Giornalismo di Facebook.