“Qualsiasi innovazione tecnologica può essere pericolosa: il fuoco lo è stato fin dal principio, e il linguaggio ancor di più; si può dire che entrambi siano ancora pericolosi al giorno d’oggi, ma nessun uomo potrebbe dirsi tale senza il fuoco e senza la parola”. (Isaac Asimov)
Fiducia – Trasparenza – Reputazione, le parole chiave per l’anno 2018 che ci vede proiettati verso la videocrazia. TuttiMedia e Media Duemila hanno fatto della della Cultural intelligence e cioè la capacità di vivere nell’oggi con competenze e conoscenze che partono dal nostro ieri, secondo Derrick de Kerckhove, il loro manifesto.
Con Derrick de Kerckhove continueremo, dunque, ad anticipare le rotture per evitare i fallimenti con nuovi e vecchi amici.
Carlo Verna, neoeletto presidente dell’Ordine dei Giornalisti che crede nell’innovazione, Antonio Sassano presidente della Fondazione Ugo Bordoni, esperto di frequenze e protagonista del primo piano delle frequenze digitali terrestri e Maurizio Mensi eletto presidente dell’Organo di vigilanza (OdV), preposto a vigilare, in autonomia e indipendenza, sugli obblighi di parità di trattamento e non discriminazione relativi alla rete di TIM. Fra i nuovi amici Maria Eleanora Lucchin, Direttore Mediaset-Direzione Documentazione e Analisi istituzionale e Vicepresidente Comitato Media e Minori (Rappresentante Gruppo Mediaset), Francesca Bria un’italiana CTO di Barcellona, mi chiedo come mai non è qui a lavorare per le nostre città! Gian Mario Maggio, neo direttore di EIT DIGITAL, centro di ricerca europeo con sede a Trento, ogni anno insieme per l’Italian Innovation Day.
Sul Corriere della Sera di oggi (22 dicembre 2017) si legge che a un anno dalla firma dell’accordo triennale stipulato per favorire modelli di editoria digitale sostenibile gli editori che usano Google Play Edicola come piattaforma mobile sono 17 per un totale di 72 edizioni. Oltre 1000 giornalisti hanno fruito dei corsi di Formazione del Digital Lab@FIEG.
Innovare nella comuncazione, nostro tema per il premio Nostalgia di Futuro, si può anche in politica: ” Sereno è” di Gaetano Quagliariello, una biografia politica dell’ultimo quinquiennio che aiuta a capire dove l’innovazione è mancata: “La politica, piuttosto che guardare la luna, si fissò sul dito che la indicava … pensò che … lasciare intatta la cornice affinché la raffigurazione del Paese conservasse le vecchie e rassicuranti tinte. Piuttosto che reinterpretarle in un nuovo sistema alla luce del mondo che cambiava, si illuse che la sommatoria delle leggittime esigenze di ciascuno, ove queste fossero state soddisfatte, avrebbero consentito alla barca di andare avanti senza scossoni”.
La miopia non ci riguarda, noi della cultura dell’innovazione ci immergiamo anche a costo di essere tacciati da visionari troppo avanti nei tempi.
Maria Pia Rossignaud